Patty Pravo è una degli artisti che grazie a Mogol hanno avuto più successo. Per questo, nel corso dello show Una serata… Bella – Per te, Mogol! non poteva proprio mancare. Per lei, Mogol ha scritto Il paradiso e soprattutto La spada nel cuore, che ha portato a Sanremo ’70 insieme a Little Tony. È stato il primo dei tanti Festival (10 in tutto) a cui la Pravo ha partecipato, l’ultimo dei quali quest’anno in coppia con Briga. Alla sua partecipazione a Sanremo è seguito un album, Red, che l’ha vista collaborare con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Vasco Rossi e soprattutto Franco Califano. Prima di morire, quest’ultimo ha pensato anche a lei. Lo ha raccontato di recente in un’intervista a Radio Italia: “Ho messo dentro pezzi molto belli, a cominciare dal brano di Franco Califano Io so amare così, che mi ha lasciato nel suo testamento. Quando ho sentito la canzone mi sono buttata per terra da quanto era bella e ho detto: facciamola. Forse è stato un sentore tra artisti”.



Patty Pravo e gli amici generosi

Nel nuovo disco c’è spazio anche per l’amico Giulio Rapetti, con una versione de Il paradiso che ha da poco compiuto 50 anni. “Sì, poverino, non potevo lasciarlo da solo. Brano di Battisti e Mogol, primo che fece Lucio”. Anche Sangiorgi ha voluto omaggiare Patty Pravo, scrivendo per lei il terzo dei pezzi che li hanno visti insieme: “Questo l’ha scritto il giorno del mio compleanno e me l’ha mandato come regalo. Ci vorrebbero più regali di questo tipo”. Pure Vasco Rossi non si è risparmiato: “Me ne ha fatti due. Se si sveglia un attimo potrebbe fare la fatica di fare anche il terzo”. Degno di nota il brano Dimmi che non vuoi morire, su cui Patty racconta un aneddoto: “Un giorno Tania Sax mi ha portato il nastrino di Vasco con questa canzone. Io la ascolto e dico: ‘Perché dovete prendermi in giro? Questa sono io ma non mi ricordo di averla fatta’. Succede, sai, con tante canzoni… Invece era proprio Vasco. L’ha scritta lui, io l’ho cantata ed è normale che si segua lo stesso flusso”.



Patty Pravo: “La bambola è un incubo”

Nella carriera di Patty Pravo non è stato sempre tutto rosa e fiori. Prendi La bambola, una canzone che ancor oggi la “perseguita”: “È un inferno. La cantano in tutto il mondo. A me diverte. Mi hanno fatto notare dopo che c’era un messaggio femminista ma io non l’ho cantata con quell’intento. A me semplicemente dava fastidio questa bambola che stava messa da una parte”. Dei nuovi talenti (usciti dai talent) dice che non si fida: “Cantanti si nasce. Bisogna studiare, io vengo dal conservatorio”. Tuttavia, se dovesse scegliere un’erede, questa sarebbe proprio Emma (“mi manda i messaggini”) o Alessandra Amoroso, che secondo lei canta benissimo.

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