Patty Pravo torna in replica su rai 3: commento live di In Arte Patty Pravo

Patty Pravo racconta la sua vita privata che si interseca fin dall’inizio con quella pubblica. È stata sua nonna, infatti, a farla appassionare alla musica, portandola a suonare per la prima volta il pianoforte. Anche se “suonare”, all’epoca, era un parolone: “Io odiavo i tasti bianchi, stavo solo sui neri”. Si sa, infatti, che suonando solo i tasti neri si è in grado di comporre una melodia più o meno armonica e coerente. “A proposito di neri…”, inizia Pino Strabioli, che vuole portarla a parlare del suo riferimento Nina Simone. Dopo le clip che riguardano la cantante jazz statunitense, interviene Nina Zilli che di lei porta il nome: “È questo ciò che unisce me e Patty Pravo: siamo entrambe due estimatrici di Nina Simone”. Ancora clip che ritraggono Patty, stavolta mentre canta e balla in coppia con i personaggi più in voga del tempo. “Abbiamo concluso un cerchio, un tour lunghissimo tra le città del suo cuore”, sintetizza a un certo punto Strabioli. “Ma la verità qual è?”, domanda ancora il conduttore “È ’na povera cosa”, chiosa Patty. Sicuramente si riferisce a se medesima: in fondo, ammette alla fine, non ha fatto granché per essere a tal punto stimata. Solo qualche canzone, in quello stile fuori dalle righe che l’ha sempre contraddistinta. (agg. di Rossella Pastore)



Patty Pravo: “Da piccola giocavo a calcio coi ragazzi”

“Che cosa cantavi da piccola, Nicoletta?”, chiede Pino Strabioli. “Niente, giocavo a pallone, menavo Luigino, che era l’unico amico mio… non posso dimenticarlo, perché era troppo simpatico”. A un certo punto, poi, decise di abbandonare la ginnastica femminile per andare a giocare a pallone solo con i ragazzi. “Io però non posso giocare così”, si disse, guardandoli sfidarsi per la prima volta. Evidentemente, la partita era molto agguerrita. A quel punto la misero in porta, e così lei divenne la portiera ufficiale della squadra di calcio maschile. Il viaggio di In arte Patty Pravo con Pino Strabioli fa adesso tappa a Venezia, la città del cuore di Patty. La cantante si lascia subito rapire dalle bancarelle vicino al Leone, il simbolo della Serenissima, dove va a comprarsi un cappello eccentrico a forma di orso. “È vero però che concilia il silenzio”, questa città, osserva il conduttore dopo un po’ che camminano insieme. Effettivamente, Nicoletta appare leggermente sovrappensiero, mentre si guarda intorno in cerca forse della sua sé del passato. (agg. di Rossella Pastore)



Patty Pravo (ri)parte da Londra

Il viaggio “a ritroso” di Patty Pravo in compagnia di Pino Strabioli parte inaspettatamente da Londra. Subito, Patty confessa di nutrire un grande amore nei confronti degli inglesi. E della loro musica: rivediamo proprio una clip in cui Patty canta nel suo stile Michelle dei Beatles. Da Londra si passa a un’altra capitale europea, stavolta di gran lunga più vicina a noi: Roma. Passeggiando per le vie e le piazze del centro, in mezzo alla gente, la Pravo confessa di essere un tipo piuttosto solitario. Ciò, comunque, non le ha impedito di rapportarsi a decine di artisti da cui si è in qualche modo “fatta voler bene”. Giuliano Sangiorgi, per esempio, ha scritto per lei un paio di pezzi, e a In arte Patty Pravo si vede comparire anche lui, mentre strimpella uno di questi alla chitarra. Anche Renzo Arbore compare ben presto a testimoniare sulla vita artistica di Patty. Quest’ultimo racconta i suoi esordi al Piper – che vide insieme a Crocetta – fino ad arrivare al suo primo successo con Ragazzo triste. La Pravo specifica di non aver ricercato il successo come cantante: “Volevo diventare direttrice d’orchestra, ma appena salita sul palco stavo comoda”. (agg. di Rossella Pastore)



I filmati a In arte… Patty Pravo

All’interno del programma In arte…, Patty Pravo ripercorre in compagnia Pino Strabioli gli anni che più di tutti hanno segnato il cambiamento socio-culturale del bel paese. I due si incontrano tra Roma e Venezia, unendo idealmente quasi tutta l’Italia, un’Italia raccontata attraverso i suoi occhi da artista. Riproposte interviste – a lei e ai suoi fan –, canzoni, videoclip, i live e le prove, oltre alle testimonianze dei colleghi – da Renzo Arbore a Giuliano Sangiorgi, da Emis Killa a Barbara Alberti – che hanno avuto modo di incontrarla e conoscerla personalmente. Si fa tappa anche a Londra, dove Patty ha in qualche modo tratto le sue radici musicali. A proposito di radici: come non menzionare il Piper, di cui Patty (alias Nicoletta Strambelli) è considerata l’eterna ragazza? A prescindere dal giudizio sulla qualità del suo operato artistico, la Pravo è stata e sarà sempre ricordata come una donna dalla vita sicuramente fuori dal comune. (agg. di Rossella Pastore)

Patty Pravo torna in tv

Patty Pravo torna in tv nello speciale “In arte Patty Pravo” curato e condotto da Pino Strabioli e trasmesso in replica giovedì 23 luglio 2020 in prima serata su Rai3. Un lungo viaggio alla scoperta della vita artistica di una delle star indiscusse della musica italiana: un’artista poliedrica che ha venduto più di 110 milioni di dischi nel mondo. Un successo straordinario quello di Nicoletta Strambelli “in arte Patty Pravo” che si racconta come non ha mai fatto prima nello speciale di Pino Strabioli: dall’infanzia a Venezia al desiderio di diventare un direttore d’orchestra fino ai primi grandi successi. La ragazza del Piper, storico locale di Roma, ne ha fatta di strada collezionando una serie di successi senza tempo: da “Pazza Idea” a “La bambola”, da “Tutt’al più” a “Il Paradiso” fino ai successi più recenti “E dimmi che non vuoi più morire” e “Cieli Immensi”. Una cosa è certa: la musica è ancora oggi al centro della vita dell’artista. “E’ la mia vita, il contatto con il pubblico è tutto. E del resto che farei altrimenti? Potrei andare in vacanza, ma quello già lo faccio ogni tanto” ha raccontato l’artista che durante lo speciale parla anche del Festival di Sanremo dove ha partecipato per ben dieci volte.

Patty Pravo: “Sanremo? Ci ritorno sempre”

“Sanremo è sempre Sanremo, ogni volta mi dico che è l’ultima ma poi ci ritorno. Quest’anno ci sono andata con i postumi di una broncopolmonite e credo si sia visto” ha detto Patty Pravo che spesso è stata definita come “fiore del male” anche se lei replica dalle pagine de La Nazione: “leggo Baudelaire, ma non mi ci ritrovo per niente: sono un tipo solare”. 54 anni di onorata carriera per la Divina Patty che a La Nazione ha raccontato: “nella mia carriera ho fatto tutti i generi musicali, prima il beat, poi dal pop alle canzone francesi, hip hop, rock, heavy metal, di nuovo pop, prossimamente non lo so”. Un’artista che non è mai scesa a compromessi, che ha sempre portato avanti la sua musica e la sua idea di arte andando anche incontro al pubblico più giovane: “si tratta di un fatto d’amore, è semplicemente ciò che si sente, puoi avere un fan di quindici anni come uno di sessanta. Nell’ultimo disco ci sono molti autori giovani, tutte grandi firme”. Infine parlando di giovani promesse, la Pravo non nasconde di avere delle preferenze “mi piacciono Arisa e Noemi anche se non sono della mia generazione: io, però, mi ci sento uguale” e consiglia a chiunque voglia fare musica “non auguro a nessuno di somigliare a qualcuno. Si deve essere unici”.