Ora che la data è ufficiale, i partiti hanno esattamente 21 giorni di tempo per preparare le mosse, contromosse e “retromosse” in vista dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica il 24 gennaio prossimo: osservare però cosa bolle in pentola nel Movimento 5Stelle non fa presagire nulla di “semplice” per le prossime settimane (così come nel Pd con il “caso D’Alema” e nel Centrodestra con i dubbi di Salvini e Meloni per l’opzione Berlusconi).
Se infatti oggi al “Corriere della Sera” il Ministro dell’Agricoltura e capo delegazione M5s al Governo, Stefano Patuanelli, “scarta” l’ipotesi Draghi come prossimo Capo dello Stato seguendo la linea di Conte per una “donna al Quirinale”, allo stesso tempo il Presidente 5Stelle viene sconfessato dal suo stesso gruppo parlamentare che pone invece come opzione principale, a sorpresa, un Mattarella bis. Ma andiamo con ordine e partiamo dalle dichiarazioni importanti di Patuanelli: «Abbiamo sempre detto che non abbiamo preclusioni per Draghi, che sicuramente rientra tra le personalità di alto profilo. Ma c’è la consapevolezza e la preoccupazione che una tale mossa comprometterebbe la continuità di governo in una fase cruciale. C’è il rischio concreto che tutto possa precipitare in una crisi al buio. Portando il Paese in una condizione di instabilità, proprio mentre i progetti del Pnrr dovrebbero dispiegare i loro effetti».
CAOS M5S: “MATTARELLA BIS”, SCONFESSATO CONTE
Intanto però nella riunione convocata ieri dalla capogruppo Castellone al Senato, i parlamentari M5s si sono espressi a favore di un nuovo mandato del Presidente in carica, sconfessando le richieste di Conte e dello stesso Patuanelli per una possibile candidatura femminile nei prossimi 7 anni al Quirinale. Non solo, la mossa dei parlamentari in contrasto con Conte rischia di porre già in estrema sofferenza il “tavolo dei leader” invocato da Salvini per provare a trovare una quadra almeno sul “metodo” di elezione con Letta, Meloni, Speranza, Renzi e, per l’appunto, Conte. Il capodelegazione 5Stelle replica a distanza alle richieste sorprendenti (ma forse neanche poi così tanto vista la distanza esistenza tra parte dei gruppi parlamentari e il nuovo Presidente, ndr): «Penso che i gruppi parlamentari stiano semplicemente attendendo, come tutti del resto, che la partita del Quirinale, se vogliamo chiamarla così, entri nel vivo. Mi è dispiaciuto leggere che per alcuni proporre una donna al Quirinale equivalga a dire “non ci sono più le mezze stagioni”. Una figura femminile presidente della Repubblica farebbe fare un salto culturale all’Italia perché una questione di genere, anche in politica, c’è ed è inutile negarlo». Patuanelli non fa nomi per il Colle e prova a ripianare le ferite interne del suo gruppo parlamentare, «hanno chiesto di affiancare Conte sul Colle? Commissariamento? Come sanno bene i senatori, c’è un coordinamento costante, quasi quotidiano, tra Conte, i ministri, i vice e i due capigruppo. Chiedono qualcosa che c’è già». Mancano 21 giorni ma il caos generale in Parlamento potrebbe essere solo all’inizio…