Con un post affidato alla sua pagina Facebook, Stefano Patuanelli ha idealmente “tirato la volata”, come diremmo in gergo ciclistico, alla Fase 2 della pandemia da Coronavirus. Ormai ci siamo, domani sarà lunedì 4 maggio e questo significa che alcune attività potranno riaprire i battenti come aveva già annunciato Giuseppe Conte, nel suo Dpcm di fine aprile. Oggi il Ministro dello Sviluppo Economico ha voluto dire la sua, parlando da “addetto ai lavori”: ha infatti scritto che il periodo di lockdown produttivo è molto complicato e certamente il più difficile per un ministro come lui. “Domani torneranno finalmente al lavoro oltre 4 milioni di italiani”: questo l’incipit del messaggio di Patuanelli, che ha parlato di come i motori produttivi del Paese si accenderanno e dunque si potrà tornare ad una sorta di normalità, anche se chiaramente per arrivare a quella ci vorrà tempo.



Il ministro Patuanelli ha poi fatto riferimento alla riapertura delle fabbriche, che può avvenire anche e soprattutto “grazie al grande senso di responsabilità dimostrato dalle parti datoriali e sindacali”, che si sono confrontate senza arrivare allo scontro sui media e, finalmente, sono arrivate alla stipula di un protocollo a tutela della produzione e del lavoro, che è stato condiviso e che permette appunto di riaprire i battenti della produzione nel nostro Paese. A questo proposito Patuanelli, come già altri prima di lui, ha sottolineato un concetto forse ovvio ma che è forse bene ripetere: ovvero, che “l’economia italiana non può permettersi un secondo lockdown”: da qui sarà necessario avere un approccio che secondo lui è l’unico possibile in questa pandemia da Coronavirus, vale a dire una riapertura graduale e, nei prossimi giorni, la possibilità di ulteriori riaperture organizzate però di regione in regione, in base ai dati epidemiologici.

A lato di questo, si legge ancora nel messaggio del ministro, sarà necessario accelerare “per dare risposte alle PMI maggiormente colpite da questa emergenza, e siamo già in ritardo”. Di conseguenza la strada è quella di una massiccia iniezione di liquidità: la quale dovrà essere erogata “a fondo perduto diretta, e sotto forma di ricapitalizzazione delle imprese” insieme, come detto da Patuanelli, a ulteriori interventi sugli oneri “dei costi fissi, come quello relativo alle bollette elettriche. Inoltre il Governo dovrà anche essere celere riguardo il pagamento dei crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione, “e intervenire anche in altri settori, come quello dell’edilizia con un ecobonus al 120%”. Cose da fare insomma ce ne sono: la riapertura del 4 maggio non significherà ovviamente aver subito messo a posto le cose, ma intanto sarà già qualcosa.

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