La 29enne inglese che ha accusato il regista Paul Haggis di averla violentata non intende indietreggiare di un solo passo. Lo scorso mercoledì, come riferisce Repubblica, si è svolto un faccia a faccia di otto ore tra la donna ed il regista premio Oscar durante il quale la presunta vittima di stupro avrebbe confermato punto per punto quanto detto lo scorso 15 giugno agli agenti della squadra mobile di Brindisi. “Ero affascinata, soggiogata, ammaliata da Paul. E mi sono trovata in una situazione che non avrei mai immaginato. Ho cercato di respingerlo, ma lui continuava e si mostrava indifferente”, avrebbe detto.
Il faccia a faccia era stato voluto dalla procura al fine di cristallizzarele dichiarazioni della 29enne come prova. Nel corso dell’incidente probatorio, la giovane donna inglese avrebbe ribadito i tre presunti episodi di violenza sessuale avvenuti in un B&B di Ostuni dal 12 al 14 giugno. All’alba del 15 giugno scorso, Paul Haggis l’avrebbe poi abbandonata fuori dall’aeroporto di Brindisi, dove è stata trovata in stato confusionale.
Paul Haggis, incidente probatorio e accuse: le parole dell’accusatrice
Nel corso del suo racconto, la 29enne inglese avrebbe raccontato nei minimi dettagli i giorni trascorsi con Paul Haggis a Ostuni ed il motivo per il quale avrebbe deciso di restare con lui nonostante il suo atteggiamento: “Ero molto presa da mister Paul, una persona di grande fascino e carisma. Quando mi ha invitata per il weekend in Puglia mi sembrava di sognare”, ha spiegato ai magistrati. Poi ha proseguito: “Mi sono chiesta cosa stesse accadendo e non capivo. Ero molto confusa. Ho trascorso questi giorni alternando momenti di sconforto con altri in cui mi sentivo più forte”.
La presunta vittima ha avuto modo di pensare a lungo a ciò che le era capitato arrivando a pensare che “forse ci poteva stare”. Secondo il legale difensore del regista, l’avvocato Michele Laforgia, il racconto della 29enne confermerebbe come il suo atteggiamento sia stato consenziente dal momento che lei sarebbe tornata ogni volta da Paul Haggis, mentre l’avvocato della ragazza, Claudio Strata, ha replicato: “Il fenomeno della donna abusata che torna dal suo aggressore è la regola. Basta guardare le statistiche sui femminicidi”. Intanto il difensore del regista canadese, anche alla luce dell’assenza di lesioni fisiche nella 29enne, ha presentato una istanza di scarcerazione rispetto alla quale il giudice si esprimerà tra lunedì e martedì. “A nostro avviso sono state ampiamente confermate tutte le ragioni per le quali non c’è stata alcuna violenza sessuale”, ha ribadito.