Paul Haggis, Leah Remini lo difende: “È una vittima”
Leah Remini ha testimoniato al processo a carico di Paul Haggis, affermando che la Chiesa di Scientology sarebbe dietro le accuse di stupro contro il regista. L’attrice statunitense è apparsa come testimone nel processo per stupro civile in corso a carico del regista premio Oscar. “Gli uomini e le donne che sono stati violentati meritano assolutamente giustizia. Ma in questo caso, è assolutamente Paul la vittima qui”, ha detto la Remini ai giurati.
Il processo si sta svolgendo a New York City, ma Leah Remini ha testimoniato tramite videochiamata dalla sua casa di Los Angeles. L’attrice non ha portato prove a sostegno di ciò che ha detto: a suo dire, però, la religione starebbe orchestrando gli attacchi a Haggis. Haggis è finito in tribunale per le accuse di stupro civile. La causa è stata intentata da Haleigh Breest, che sostiene come il regista l’abbia costretta a fare sesso orale su di lui e poi l’abbia violentata nel suo appartamento di Soho dopo aver partecipato a un evento della Cinema Society nel 2013.
Paul Haggis e le accuse a Scientology
Il processo di New York, secondo diversi media americani, avrebbe visto anche gli avvocati del regista sostenere la tesi – nella prima udienza – che la denuncia di Breest sarebbe stata teleguidata dalla Chiesa di Scientology. Haggis ha rotto con la Chiesa e l’ha fortemente criticata. La tesi è contestata dalla controparte. Nella denuncia ricevuta, la donna sostiene che Haggis l’avrebbe invitata a bere da lui e violentata dopo la proiezione di un film a Manhattan.
Lo stesso Paul Haggis qualche mese fa ha affrontato il tema del rapporto con Scientology: “Lentamente sono arrivato a capire che Scientology era, in effetti, profondamente corrotta. Forse avrei dovuto capirlo molto prima, ma di certo non potevo più difenderla né farne parte”. Il regista ha poi affermato: “Non ho prove, ma da quello che ho imparato da Scientology, so che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, la tua carriera e la tua famiglia”.