Paul Johnson, celebre dj e produttore di musica house, è morto per Covid, a 50 anni. Qualche settimana fa era risultato positivo al Coronavirus ed era stato ricoverato in ospedale: “Yo, sono positivo al Covid”, aveva detto in un video su Instagram. Nell’ultimo video, del 21 luglio, Paul Jonson si era mostrato con la maschera per la ventilazione: “La situazione sta peggiorando”. La notizia della morte è stata confermata con un post sulla pagina Facebook del dj: “È scomparsa questa mattina 4 agosto 2021 alle 9 la leggenda della musica house che tutti conosciamo come PJ aka PAUL JOHNSON. Riposa in paradiso Paul”. Jonson era nato l’11 gennaio 1971 a Chicago, dove aveva iniziato la carriera di dj nel 1985 e quella di produttore nel 1990. Ha pubblicato di 100 album, EP e singoli durante la sua carriera, con etichette leggendarie come Dance Mania, Peacefrog, Cajual, Relief Records e Djax-Up-Beats.



Paul Johson: il successo nel 199 con “Get Get Down”

Nel 1999 Paul Johnson ha raggiunto il successo con “Get Get Down”, alla prima posizione nella Billboard Hot Dance Club Songs: “Sono entrato nella storia della musica dance da quel momento in poi. Non servono altre parole…”, ha ricordato il produttore in un’intervista a Parkett Channel. Johnson svolgeva il suo lavoro di dj su una sedia a rotelle: dal 1987 aveva le gambe paralizzata a causa di un colpo d’arma da fuoco accidentale alle spalle. Nel dicembre del 2010 rimase coinvolto in un grave incidente automobilistico, riportando la frattura dell’anca e subendo l’amputazione della gamba destra. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social dedicato al produttore scomparso: “Sentire che Paul Johnson è morto è semplicemente orribile. La sua eredità ha ispirato così tanti e il suo lavoro ha reso felici così tante persone sulle piste da ballo di tutto il mondo. Incluso me”, ha scritto un utente su Twitter.

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