La procura di Torino indaga sul caso Paul Pogba. Dopo le rivelazioni social del fratello Mathias, che ha annunciato di essere in possesso di informazioni scomode sul conto del fratello e la scoperta che il centrocampista della Juventus nel marzo scorso è stato sequestrato da una banda organizzata, gli inquirenti torinesi hanno deciso di fare chiarezza sulla vicenda. Sono due, quindi, le indagini: una in Francia, l’altra in Italia. Al calciatore francese fu intimato di consegnare 13 milioni di euro, altrimenti sarebbero stati pubblicati messaggi da cui si evince che avrebbe contattato uno “stregone” per colpire Kylian Mbappé con un maleficio.
A tal proposito, secondo quanto riportato da Cnews, Paul Pogba avrebbe confermato di aver pagato uno stregone per lanciare un incantesimo, ma per proteggersi dagli infortuni, non per lanciare una maledizione contro il connazionale. Comunque, una volta rifiutata la richiesta, avrebbe versato 100mila euro per allentare le pressioni. Ma le intimidazioni sono proseguite nei mesi successivi, per questo ha deciso di rivolgersi ai legali della Juventus e di raccontare tutto alla Questura lo scorso 16 luglio. Ed è per questo che la procura di Torino ieri ha aperto un’inchiesta per estorsione aggravata.
CASO POGBA: QUELLA STRANA “VISITA” ALLA CONTINASSA
Nelle ultime ore è emerso anche che alcune persone avrebbero fatto visita il 14 luglio alla Continassa chiedendo di poter parlare con Paul Pogba. Lo rivela la Gazzetta dello Sport, spiegando che il personale della Juventus ha negato loro l’accesso. Dopo tale episodio, il centrocampista si è consultato con il suo legale e ha deciso di sporgere denuncia. Ora il caso è in mano alla Squadra Mobile guidata da Enrico Arnaldi Di Balme, magistrato che si occupa di criminalità organizzata. Per quanto riguarda l’identità dei presunti aggressori, la Polizia visionerà le telecamere di videosorveglianza del centro sportivo della Juventus per risalire appunto alla loro identità.
Le indagini invece in Francia sono cominciate da tempo: a Nanterre è in corso un’inchiesta presso l’Ufficio entrale di lotta contro il crimine organizzato. I movimenti bancari di Paul Pogba sono sotto esame dalla Brigata di repressione del banditismo e dei traffici. Al momento le denunce presentate in Paesi diversi hanno portato a indagini separate, ma non si esclude che in futuro possano confluire in un’unica inchiesta.