Altro lutto nel mondo del cinema. Il regista francese Paul Vecchiali è morto ieri, martedì 17 gennaio 2023, all’età di 92 anni. Prima critico cinematografico, poi produttore e regista di più di cinquanta lungometraggi. Critico esigente ai tempi de La Revue du Cinema e Les Cahiers du Cinema, Vecchiali iniziò la carriera come produttore dei primi mediometraggi di Jean Eustache. Poi, nel 1961, l’esordio dietro la macchina da presa con “Les Petits Drames”, un film muto in cui figurava Michel Piccoli. L’inizio di un’avventura che lo vedrà girare fino alla morte.
Influenzato dai grandi melodrammi del cinema degli anni Trenta, Paul Vecchiali ha insistito molto sull’aspetto sperimentale del cinema, con produzioni spesso a basso costo. Da “Les Ruses du diable” (1966) a “Femmes Femmes” (1974), passando per “Change pas de main” (1975) a “Corps a coeur” (1979): prodotti di qualità, tra personaggi tragici e argomenti di attualità, a partire dalla mascolinità.
Addio a Paul Vecchiali
Nel corso della sua carriera, Paul Vecchiali è stato spesso citato per le sue intuizioni da produttore, a partire dal finanziamento di opere del calibro di Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles di Chantal Akerman o Loin de Manhattan di Jean-Claude Biette. Anticonformista e anarchico, ha spesso anticipato i tempi attraverso i suoi lavori: è il caso di “Once More – Ancora”, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 1988 e primo film transalpino a mettere in relazione l’Aids e l’omosessualità. Figura di un cinema ribelle, riflessivo, ipersentimentale, sicuramente con pochi eredi: Paul Vecchiali non ha sempre ottenuto il successo meritato, ma il suo lavoro è comunque rimasto e rimarrà nel cuore dei cinefili. Infatti, molti registi sottolineano la grande influenza di Vecchiali nella loro formazione: tra gli altri Axelle Ropert, Laurent Achard, Serge Bozon e Yann Gonzalez.