Paula, morta a 29 anni dopo 3 ore in attesa dell’ambulanza
Durante la diretta di Storie Italiane, in onda su Rai 1 con Eleonora Daniele si è parlato di un caso di cronaca piuttosto particolare e sconvolgente avvenuto a Roma. Si tratta del caso relativo alla morte di Paula che ha avvertito un malore, che si è poi rivelato essere un’ulcera, e ha chiamato un’ambulanza, che non sarebbe arrivata prima di 3 ore e ben quattro chiamate. A parlare del caso c’erano la madre e la sorella di Paula, Artemisia e Rebecca, assieme all’avvocato Aurelio Padovani che segue il caso per la famiglia. A raccontare dettagliatamente l’accaduto è la sorella di Paula, Rebecca, che ha assistito direttamente all’accaduto, cercando di prestare soccorso alla sorella.
“Mia sorella era al lavoro”, racconta Rebecca parlando di Paula, “ha iniziato a sentire dei crampi fortissimi allo stomaco e mi ha avvisata che stava andando in ospedale, ho aspettato e le hanno detto che era una possibile colite”. A quel punto a Paula “diedero due antidolorifici, ma diceva che non le facevano nulla e stava malissimo. Mi ha detto che tornava a casa perché tanto erano impegnati e non le stavano facendo nulla. Alle 17 ha lasciato l’ospedale ed è tornata a casa, si è messa a letto ed è andata a dormire”, e lì per Paula sarebbe tracollato tutto. “Il giorno dopo mi ha chiesto di portarle degli antidolorifici per i crampi allo stomaco”, poi dopo un po’ “mi ha detto di chiamare l’ambulanza perché non sentiva più mani e piedi. Ho chiamato la prima volta alle 13, ha raccontato tutta la situazione dettagliatamente, ho detto che era stata al pronto soccorso e che era una presunta colite, hanno sviato la chiamata ad un altro operatore che ha detto che l’ambulanza stava arrivando”.
Paula, morta dopo 3 ore ad aspettare l’ambulanza: “Cercavano della droga in casa”
“Ho richiamato, rispiegando la situazione e mi hanno sviato di nuovo la chiamata e hanno detto che arrivava l’ambulanza“, continua a raccontare Rebecca, lo sorella di Paula. “Mia sorella non riusciva più a sentire la lingua, mi hanno chiesto di controllare se fosse bianca e ho detto di si. Ho chiamato la terza volta quando Paula mi ha detto che non vedeva più. L’ambulanza è arrivata dopo la quarta chiamata, alle 15:40 circa e Paula era in shock settico, non era morta ma era lì lì, hanno cercato di rianimarla per circa un’ora”, ma per la ragazza non ci sarebbe più stato nulla da fare. Come se non bastasse, però, l’avvocato della famiglia ha rivelato anche un altro delicato retroscena.
“Le persone che sono arrivate quando hanno iniziato a rianimare non sapevano cosa fosse successo“, racconta l’avvocato sul decesso di Paula, “le chiamate sono state completamente inutili. Come se non bastasse c’è stato anche un tentativo di deresponsabilizzarsi perché dopo il decesso hanno cominciato a setacciare la casa alla ricerca di stupefacenti, le stesse persone che hanno fatto la rianimazione (..) cercavano pasticche, siringhe, attribuendo il decesso ad un’overdose, nonostante le chiamate in cui si è spiegata dettagliatamente la situazione che ha portato al decesso”. L’avvocato, inoltre, afferma che avrebbero presentato denuncia affinché si indaghi approfonditamente sul caso, mentre ARES 118, a sua volta, informa di aver aperto un’indagine interna.