L’opinione prevalente nei Paesi non occidentali è che la guerra tra Russia e Ucraina debba finire il prima possibile. Secco il giudizio di Pawel Zerka, analista del Consiglio europeo per le relazioni internazionali, ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. L’esperto ha acceso i riflettori sui sondaggi effettuati dal think tank, i dati sono incontrovertibile: il 54% degli intervistati in India vuole la fine del conflitto subito, il 42% in Cina, il 48% in Turchia.
In generale la Russia in Unione europea è percepita come avversario, ha spiegato Pawel Zerka, un quadro mutato rispetto a due decenni fa: “Il conflitto ucraino ha cambiato radicalmente le cose”. Ma non solo: “In questa guerra ci aspettiamo che tutti siano al nostro fianco, ma in alcune opinioni pubbliche non occidentali la percezione è che non sia un conflitto definitivo, ma uno dei tanti, e non ridefinirà l’ordine mondiale”.
Il giudizio di Pawel Zerka
Per quanto riguarda il presidente americano Joe Biden – che presenta la guerra tra Ucraina e Russia come una lotta tra democrazia e autoritarismo – Pawel Zerka ha spiegato che il suo linguaggio è inefficiente e poco chiaro: “In Russia e Cina il pensiero dominante è che gli Usa e l’Ue difendano Kiev per tutelare il loro dominio. Sarebbe più efficace parlare di libertà”. Nel report, inoltre, viene sottolineato che molti Paesi sono delusi dall’atteggiamento verso le loro crisi, a partire dal trattamento differenziato esteso ai rifugiati dall’Ucraina e dalla Siria: “Questo è un punto di vulnerabilità per l’Occidente e non è facile sfidare queste accuse o il pregiudizio che si è creato. Usa e Ue continuano a dire che investiranno in Africa, ma dimostrano indisponibilità ad accettare più rifugiati”.