Via libera negli Stati Uniti a Paxlovid, la pillola anti Covid di Pfizer. La Food and Drug Administration, ente regolatore Usa, ha autorizzato il primo farmaco da assumere a casa contro il coronavirus. La casa farmaceutica statunitense ha già fatto sapere di essere pronta ad avviare le consegne del farmaco antivirale (compresse di nirmatrelvir e di ritonavir confezionate insieme), come sottolineato in una nota che ha fatto seguito alla decisione dell’Fda. «L’autorizzazione rappresenta un altro esempio di come la scienza ci aiuterà a sconfiggere questa pandemia», ha dichiarato Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer.



Inoltre, ha definito «rivoluzionaria» questa terapia, perché «ha mostrato di ridurre in modo significativo i ricoveri e i decessi, cambierà la modalità con cui curiamo il Covid». Il farmaco Paxlovid della Pfizer può essere prescritto per la cura della forma da lieve a moderata del Covid negli adulti e nei ragazzi over 12 di almeno 40 chilogrammi di peso, ad alta progressione verso forma grave, inclusi ricovero e morte.



CAVAZZONI (FDA) “PASSO AVANTI NELLA LOTTA ANTI COVID”

La Food and Drug Administration ha precisato che Paxlovid è disponibile solo su prescrizione medica e la terapia va cominciata il prima possibile dopo la diagnosi, entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il trattamento prevede la somministrazione di 3 compresse, 2 di nirmatrelvir e una di ritonavir, da assumere insieme 2 volte al giorno per 5 giorni, per un totale di 30 compresse. Patrizia Cavazzoni, a capo del Centro per la ricerca e la valutazione sui farmaci della Fda, a proposito dell’autorizzazione odierna al farmaco di Pfizer afferma che «introduce il primo trattamento anti-Covid-19 da assumere per via orale», quindi è «un importante passo avanti nella lotta contro questa pandemia».



Di fatto, si tratta di una nuova arma contro la pandemia Covid in un momento cruciale, nel quale emergono nuove varianti, come la Omicron, «e promette di rendere il trattamento antivirale più accessibile ai pazienti ad alto rischio di progressione verso Covid grave». Il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) era già arrivato.