La pillola anti covid attualmente in studio in quel di Pfizer, ha mostrato risultati molto promettenti per quanto riguarda la variante Omicron. Come annunciato infatti dalla stessa società, così come si legge sul New York Times, le notizie che giungono da oltre oceano sono decisamente positive e non lasciano che presagire la possibilità di sconfiggere anche l’ultima variante in forte diffusione in Europa e negli Stati Uniti: “Siamo fiduciosi che, se autorizzato o approvato, questo potenziale trattamento potrebbe essere uno strumento fondamentale per aiutare a sedare la pandemia”, ha affermato Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer.



Il gigante della farmacia ha chiesto a novembre l’autorizzazione della propria pillola alla Fda, la Food and Drug Administration, farmaco noto come Paxlovid, sulla base di alcuni dati preliminari molto convincenti, che sono stati confermati dagli ultimi risultati emersi appunto in queste ore. Se tutto andrà come previsto, quindi, la pillola potrebbe comparire sul mercato nel giro di poche settimane, con tutte le conseguenze benefiche del caso.



PAXLOVID, PILLOLA PFIZER ANTI COVID: SODDISFAZIONE DEL DOTTO DOLSTEN

Così come la pillola della Merck, la Paxlovid non è un sostituto del vaccino anti covid, ma semplicemente una cura efficace, da assumere solo dopo l’insorgenza dei sintomi: se presa dopo tre giorni, stando al risultato dei test, si riduce il rischio di ricovero e di morte dell’89 per cento. Percentuale che scende a 88 dopo cinque giorni dai sintomi, numeri sempre altissimi e che fanno ben sperare. Al momento la pillola è stata testata su 2.246 volontari non vaccinati e a rischio di malattia grave, e solo lo 0.7 per cento di coloro che hanno ricevuto il farmaco è stato ricoverato in ospedale col covid. Nessuno è invece deceduto.



E’ stato effettuato anche uno studio preliminare su persone con un rischio inferiore di contrarre il covid, fra cui anche persone vaccinate, ed è emerso anche in questo una forte riduzione dell’ospedalizzazione e morte, pari al 70 per cento. “Abbiamo davvero raggiunto la vetta della classifica”, ha commentato entusiasta Mikael Dolsten, il direttore scientifico di Pfizer, tenendo conto che lo stesso, prima dei test, sperava che la pillola fosse efficacie almeno al 60 per cento.