Un paziente muore in ospedale e i pazienti riversano la propria rabbia contro medici e infermieri, distruggendo ciò che gli capita tra le mani. Un copione diventato purtroppo un grande classico della cronaca italiana recente, ripetutosi in modalità simili pochi giorni fa a Palermo. Come riportato da ilfattoquotidiano.it, tutto ha avuto inizio nella notte tra il 6 e il 7 novembre al Civico di Palermo, è deceduta una donna ricoverata nel reparto di “Medicina 2”, affetta da Covid-19 e con un quadro clinico delicato. La reazione dei parenti alla notizia della morte della donna non si è fatta attendere: questi, infatti, hanno pensato bene di fare irruzione all’interno dell’ospedale ma, trovando sbarrata la strada, hanno utilizzato una panchina come ariete nel tentativo di sfondare la porta dell’edificio 4.



PAZIENTE MUORE IN OSPEDALE: PAZIENTI TENTANO DI SFONDARE LA PORTA CON UNA PANCHINA

Fortuna ha voluto che, mentre i parenti della paziente morta di coronavirus si agitassero all’esterno dell’ospedale urlando all’indirizzo di medici e infermieri che fino a poco prima avevano avuto in cura la 70enne deceduta, nonostante i tentativi di sfondarla, la porta non abbia ceduto. In caso contrario i sanitari sarebbero stati esposti alla furia dei parenti della donna, evidentemente non animati da nobili intenzioni nei loro riguardi. Prima del tentativo di irruzione, secondo quanto riportato da ilfattoquotidiano.it, la polizia era già intervenuta due volte su segnalazione del personale, che si sentivano stretti d’assedio. Sebbene il primo intervento delle volanti sembrasse avere riportato la calma, qualche ora dopo i parenti sono tornanti suonando con insistenza al campanello del citofono, salvo tentare di passare alle maniere forti dinanzi al diniego di aprire la porta. La polizia ha aperto le indagini e ascoltato alcuni testimoni.

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