Arriva in tribunale il caso di dozzine di pazienti francesi che hanno manifestato gravi effetti collaterali dovuti all’assunzione di antibiotici fluorochinoloni. “È scandaloso che si sia arrivati a questo punto. È vergognoso che le autorità sanitarie siano incapaci di prendere le decisioni appropriate“, ha dichiarato al quotidiano Le Figaro Philippe Coville, presidente dell’Associazione per l’aiuto e l’informazione sugli effetti deleteri dei fluorochinoloni, famiglia di farmaci antibatterici di origine sintetica.
La denuncia, che sarà presentata presso l’Ufficio sanità pubblica di Parigi, sarà per “lesioni involontarie” e “truffa aggravata” ai danni dei pazienti. I fluorochinoloni sono antibiotici, tra cui Oflocet, Ciflox e Tavanic, in commercio dagli anni 2000 e considerati all’avanguardia in quanto facili da usare e senza resistenza batterica. Tuttavia, questi antibiotici hanno dimostrato di possedere danni collaterali in alcuni casi irreversibili quando non addirittura fatali. I fluorochinoloni possono infatti causare tendinopatia, disturbi del ritmo cardiaco, aneurismi dell’aorta e dissecazione aortica, neuropatia periferica e disturbi neuropsichiatrici. Come si legge su Le Figaro, a oggi i farmacologi affermano che i fluorochinoloni “tranne che in casi eccezionali, non dovrebbero più essere prescritti come trattamento di prima linea in particolare nei casi di otite, bronchite e semplici infezioni del tratto urinario. Possono continuare a essere utilizzati in assenza di un’alternativa antibiotica debitamente giustificata, nelle rare infezioni batteriche, soprattutto in ambito ospedaliero“.
Fluorochinolonici, nel 2020 registrate 900 reazioni avverse a questi antibiotici
Dal 2019, l’Agenzia Europea dei Medicinali EMA ha limitato le indicazioni dei fluorochinoloni. Mentre dal 2018 le vendite di questi antibiotici in Francia sono dimezzate, le reazioni avverse hanno visto un calo di appena il 20%. Nel 2020 sono state 900 le reazioni avverse, come ha confermato l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei farmaci a Le Figaro. I dati segnalano anche che due prescrizioni su tre siano avvenute al di fuori delle indicazioni dell’autorizzazione all’immissione in commercio: “ogni mese, dai 100.000 ai 130.000 fluorochinoloni sono ancora prescritti fuori mercato. Questo statisticamente significa 4 decessi e 8 rotture di aneurismi ogni mese” sintetizza Philippe Coville.
Per Coville, la soluzione non è vietare questi antibiotici, bensì “fare in modo che vengano prescritti solo quando non ci sono altre possibilità” e rendere consapevoli i medici del rischio a cui sottopongono i propri pazienti prescrivendo i fluorochinoloni.