Nel corso della trasmissione di La 7 “Coffee Break”, andata in onda nella mattinata di oggi, mercoledì 17 agosto 2022, sono state prese in esame in maniera approfondita e con tanto di relativi grafici i dati inerenti alle reazioni provenienti dal mondo dei social media in occasione e a seguito della notte delle liste del Partito Democratico. In studio, a commentare i grafici e a inserire loro nella corretta e opportuna dimensione era presente Domenico Giordano, social media analyst di professione, il quale, con l’ausilio delle immagini, ha spiegato come è cambiato il sentiment degli utenti social nei confronti del PD da prima a dopo la presentazione delle liste.



Più dettagliatamente, sono stati mostrati ai telespettatori che seguivano il programma da casa due classici grafici a torta, riportanti le percentuali di coloro che conversavano positivamente o negativamente del PD sui social network. Nel grafico di sinistra, in particolare, è stato osservato un “mood” positivo nei confronti della parola “Partito Democratico” per il 26% e questo è avvenuto esattamente nel lasso temporale incluso tra le giornate di lunedì 1 e domenica 14 agosto 2022.



REAZIONI SOCIAL ALLA “NOTTE DELLE LISTE” DEL PD: GRADIMENTO IN CALO DEL 3%

Il grafico di destra, invece, si riferisce a un periodo di tempo decisamente inferiore e precisamente compreso tra il 15 e il 16 agosto, ovvero alla notte nella quale sono state ufficialmente presentate le liste dei candidati del PD per le prossime elezioni, in programma il 25 settembre, con nomi illustri tra i prescelti, ma anche tra gli esclusi, tanto che non sono mancate le discussioni e i confronti in ambito social anche nella mattinata successiva tra gli utenti (ma questo è un altro aspetto).

Ciò che interessa è la percentuale di gradimento, perlomeno individuabile attraverso i social media, degli italiani che popolano il web nei confronti del Partito Democratico: come ha spiegato Giordano, “il sentiment con cui le persone si sono relazionate con la chiave di ricerca PD è calato dal 26 al 23%, per cui dopo le liste c’è stato un atteggiamento di maggior negatività”.