Reggio Emilia da roccaforte rossa a rosa. La svolta arriva con l’avvento di Elly Schlein alla guida del Partito democratico. Il partito degli operai e degli ultimi sembra essere ormai sparito: il Pd ora usa Barbie per cercare consensi sull’onda del successo del film-fenomeno dell’estate. È stato inaugurato il cosiddetto Bar-B, uno stand ispirato alla bambola iconica, simbolo della liberazione femminile e lotta al patriarcato, gender equality. Questo angolo è diventato la casa dei Giovani Democratici reggiani.



«Il film ha fatto riflettere molto sulle difficoltà delle donne nell’affrontare il mondo attuale, seppur in luogo utopico. Ci sembrava giusto lanciare questo messaggio con un bar dedicato», dichiara a La Nazione Laura Arduini, segretaria dei Giovani democratici di Reggio Emilia. I dem la chiamano svolta inclusiva della Festa dell’Unità. Da anni ormai ha smesso di essere sinonimo di comizi infiniti e tavolate. A Bologna ormai le serate con le drag queen o la discoinferno sono ordinaria amministrazione. Ai ristoranti dei volontari si sono aggiunti quelli privati e piazze dedicate al cibo.



PD PROVA A RISOLLEVARE FESTA DELL’UNITÀ, MA È FLOP VOLONTARI

Il Pd, probabilmente nel tentativo di recuperare qualche punto percentuale, fa leva sul fenomeno di costume del momento, a spese però della sua identità. Elly Schlein guida questo processo di idealizzazione, strizzando l’occhio a vari movimenti, tralasciando ad esempio la classe operaia. Il Bar-B finisce così per politicizzare un film sulla bambola più famosa del mondo, quella che per anni è stata additata dalla sinistra come peggior esempio del patriarcato. Ora è diventata simbolo di lotta femminista e modello per un partito politico. Magari è anche un modo per ravvivare la Festa dell’Unità, visto che “fatica”.



A Bologna è l’ultima al Parco Nord, e non è ancora chiaro dove si andrà. Stando a quanto riportato da La Nazione, la Festa sul Lungofiume non esiste più a Imola. Stesso discorso a Livorno o Firenze. Si spera in una buona partecipazione a Ravenna. Il problema è rappresentato anche dall’assenza di volontari. Si è passati a Bologna dai 131.884 iscritti al Pci alle 8mila tessere. Quest’anno si sperava nella ripartenza delle feste politiche, invece il Pd rischia il flop. Evidentemente cavalcare le mode del momento non basta.