Lo schema che ha in testa Goffredo Bettini, “ideologo” Pd vicino prima a Zingaretti e ora al nuovo segretario Enrico Letta, è uno e uno solo: i Dem devono stare con il M5s di Conte per porre l’unico argine alla destra, ma per far questo il Governo Draghi non può durare fino alla fine della legislatura. Le parole dette però oggi da Bettini – alla festa sul “Fatto Quotidiano” – scuotono il Partito Democratico, mentre a poche ore di distanza il segretario spiegava al Forum Ambrosetti di Cernobbio che l’esecutivo «deve durare fino al 2023».



Secondo l’esponente dem, «E’ sbagliato dire, anche da parte del Pd, “quello di Draghi è il nostro governo”, “quello è il nostro programma”»; secondo Bettini infatti l’esecutivo è di natura emergenziale, scelto da Mattarella a garanzia della tenuta repubblicana durante l’emergenza Covid, «non è di nessun partito. Se pensiamo di farlo arrivare fino a fine legislatura rischiamo di logorare questa risorsa repubblicana, che io vorrei conservare, anche rispetto al Quirinale».



BETTINI SCUOTE IL PD

Poco prima Letta intervenendo al Forum di Cernobbio aveva detto l’esatto contrario, in particolare «Per noi la priorità è che questo governo deve durare, deve fare le cose e deve durare fino alla fine naturale della legislatura. Massima stabilità e massimo impegno a sostegno del governo». Non solo, conclude il segretario Dem, «Siamo in una fase di ricostruzione straordinaria e unica del Paese. Non avevo mai visto un’opportunità come questa per l’Italia. Questa fase è legata alle scelte europee che sono state fatte e al fatto che abbiamo un presidente del Consiglio che ha un’autorevolezza straordinaria in Europa e una maggioranza che consente di fare delle cose che prima sembravano impossibili». Bettini invece scuote il Pd con le sue dichiarazioni che ripongono ancora al centro la necessità di un asse stretto con Giuseppe Conte: «abbiamo bisogno che riprenda la dialettica democratica. L’asse Pd-M5S-sinistra è l’unica possibilità per poter competere con la destra“. Per questo “intendo dare battaglia perché si arrivi a un chiarimento. Una volta c’erano il Pci e il Psi. Ma oggi la sinistra dove sta? È scomparsa». Durissima la reazione dell’ex capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci (riportate dall’Agenzia DIRE): «Le battute di Bettini alla Festa del Fatto Quotidiano sono molto dannose e sminuiscono il lavoro dei ministri e dei gruppi parlamentari, e dello stesso segretario Letta. Il governo Draghi è il governo del Pd, un esecutivo in cui i democratici hanno una piena condivisione con il Presidente del Consiglio». Più sardonico ma altrettanto polemico il tweet dell’ex Pd Matteo Richetti (oggi in “Azione” con Carlo Calenda), «Questo PD è sempre più meraviglioso. Uno ha l’agenda #Draghi, l’altro “questo non è il nostro governo”, il terzo “va bene Draghi ma non così”. Prima o poi due d’accordo li troviamo».

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