L’ammucchiata di sinistra coinvolge diversi esponenti di spicco del mondo politico. Enrico Letta e Carlo Calenda in prima fila, ma occhio anche agli altri: se Fratoianni e Bonelli sono in stand-by, presentissimo è Luigi Di Maio. Reduce dalla scissione M5s, il ministro degli Esteri ha fondato Impegno Civico ma potrebbe comunque rientrare tra i candidati in quota Partito Democratico. E il Pd di Bibbiano non ha accolto bene questa ipotesi…
“Se Di Maio ha avuto un ravvedimento politico, tanto meglio. Evidentemente si è ricreduto su quanto detto del Pd in passato, ma le giustificazioni le deve portare lui”, queste le parole del segretario del Pd di Bibbiano, Stefano Marazzi, ai microfoni dell’Ansa. Una presa di posizione perentoria, che bacchetta il possibile sì dei dem alla candidatura del titolare della Farnesina in quota Partito Democratico.
Pd Bibbiano contro Di Maio (candidato con i dem)
Atteso venerdì nel reggiano per la festa regionale Pd al Parco Secchia di Villalunga, a Casalgrande, Luigi Di Maio deve rendere delle spiegazioni al Pd di Bibbiano. “L’imbarazzo non è nostro, ma semmai suo”, ha spiegato Marazzi ai microfoni dell’agenzia di stampa: “Perché dovrà motivare la scelta su un cambio di linea non di poco conto. Abbiamo sempre pensato che la vicenda avesse raggiunto un’esagerazione allucinante e Di Maio all’epoca è stato tra coloro che hanno espresso le cose peggiori senza conoscere una mezza riga di ciò che fosse accaduto veramente”. Marazzi ha ribadito che il Pd di Bibbiano ha sempre tenuto la barra dritta, a differenza di Di Maio, protagonista di una giravolta incredibile: “Non vogliamo intrometterci nel lavoro della magistratura nella quale confidiamo totalmente, ma mi limito a sottolineare che la posizione del nostro sindaco (Andrea Carletti, ndr) si è ridimensionata nel processo ‘Angeli e Demoni’, essendo accusato solamente di abuso d’ufficio e non per gli affidi illeciti”.