Il Pd (e non solo) contrasta gli affitti brevi, riducendo i diritti dei proprietari e le possibilità degli affittuari a breve termine, per lo più turisti. Come riporta il quotidiano “Libero”, la nuova norma è stata approvata in commissione alla Camera nella notte tra giovedì e venerdì ed è “un emendamento al decreto Aiuti, scritto dal deputato veneziano del Pd Nicola Pellicani, e riguarda proprio il capoluogo veneto“.



Esso stabilisce che “al fine di favorire l’incremento dell’offerta di alloggi in locazione per uso residenziale di lunga durata, la residenzialità nel centro storico e di tutelare il patrimonio storico-artistico e ambientale della città, il Comune di Venezia può individuare, con particolare riguardo al centro storico e alle isole della laguna veneziana, i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve”.



AFFITTI BREVI, “EMENDAMENTO PD LIBERTICIDA”

È ancora “Libero”, a proposito degli affitti brevi a rimarcare che dal punto di vista normativo “si tratta della prima eccezione territoriale al decreto del 2017 che ha disciplinato le locazioni brevi, quelle non oltre i trenta giorni, e consentito ai proprietari di case nelle città turistiche di incrementare il loro reddito, a molti turisti di alloggiare con spese relativamente contenute e allo Stato di incassare il 21% del provento, attraverso la cedolare secca in vigore per queste locazioni”. Si tratta, di fatto, di misure restrittive del diritto di disporre legalmente della propria proprietà.



Nicola Pellicani, peraltro, sul tema ha annunciato che la misura introdotta nella città lagunare rappresenta soltanto il primo passo, al quale evidentemente ne seguiranno molti altri, visto e considerato che “gli affitti brevi sono ormai fuori controllo”. Particolarmente critico il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, il quale parla di “emendamento liberticida, una disposizione di assai dubbia costituzionalità con cui si attribuisce ad un’amministrazione comunale il potere di stabilire se, come e quando un cittadino possa esercitare il diritto di proprietà sulla sua casa, decidendo di affittarlo a chi ritenga“. Per quanto riguarda impatto e conseguenze, questa norma per Spaziani Testa “incrementerà gli affitti in nero e, paradossalmente, anche le destinazioni non residenziali degli immobili“. Venezia farà dunque da apripista per affrontare un tema che riguarda tanti centri storici delle città, a partire da Roma e Firenze e, in tal senso, sono già stati avviati i lavori per rendere concreta questa iniziativa non soltanto in Veneto.