In politica può essere normale cambiare idea su determinati dossier, ma quella in atto sul reddito di cittadinanza è una delle giravolte più clamorose degli ultimi tempi. Come promesso in ccampagna elettorale, il centrodestra al governo ha deciso di archiviare la stagione del sussidio grillino per aiutare le imprese, il lavoro e chi è davvero in situazione di difficoltà.
La linea dell’opposizione – Pd in testa – e sindacati è chiara: contrastare con ogni mezzo possibile tutte le indicazioni del governo. E quindi il giudizio di Elly Schlein è durissimo: “L’sms inviato dall’Inps per comunicare la sospensione del reddito di cittadinanza è un livello di cinismo che ricorda i licenziamenti collettivi fatti via sms dalle aziende, ma stavolta è lo Stato che lascia senza prospettiva le famiglie”. Ma la linea dem non è stata sempre questa, anzi.
Le giravolte sul reddito di cittadinanza
Ai tempi dell’approvazione del reddito di cittadinanza, governo Conte I con Movimento 5 Stelle e Lega, sia Pd che sindacati avevano idee diverse sul sussidio. In altri termini, avevano le stese opinioni di Giorgia Meloni, che però non si è resa protagoniste di capriole opportunistiche. “Il reddito di cittadinanza è un ibrido che mescola la lotta alla povertà con le politiche per il lavoro. Il rischio è che non affrontino bene né l’una né l’altra, perché la povertà si combatte dando lavoro”, le parole di Landini ricordate oggi da Libero. E come dimenticare l’affondo firmato dall’ex segretario dem Nicola Zingaretti: “Invece di mettere soldi su questa pagliacciata del reddito di cittadinanza, che nessuno sa cos’è, mettiamola sul reddito di inclusione”. Impossibile non citare un altro dem che ancora oggi è in prima fila dopo essere salito agilmente sul carro Schlein, ossia Francesco Boccia: “Il reddito è una grande sciocchezza: aumenterà solo il lavoro nero. In Campania ho incontrato cittadini che stanno per divorziare al fine di avere diritto all’assegno. Il tema vero è come creare nuovo lavoro e come aiutare chi lo ha perso a ritrovarlo”.