La sconfitta alle elezioni ha spinto Enrico Letta a lasciare la segreteria del Pd. L’ex primo ministro ha annunciato che non si ricandiderà, lasciando libera la sua poltrona. L’elezione del suo erede avverrà all’alba del 2023, ma la corsa è già iniziata, con le varie correnti al lavoro per individuare il candidato ideale. Per il momento, l’unica ad aver parlato apertamente di autocandidatura è l’ex ministro Paola De Micheli.



“Ho 49 anni, un curriculum fitto e la voglia di spendermi in qualcosa di importante”, la conferma della De Micheli ai microfoni di Repubblica: “Voglio puntare sui militanti, troppo spesso dimenticati, quando non umiliati, e sulla definizione della nostra identità. Chi siamo, questa deve essere la domanda chiave e dovrà essere un congresso diverso dagli altri”. L’ex titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti è il primo nome di peso a puntare alla segreteria Pd, ma nelle prossime settimane arriveranno nuovi annunci. E diversi big sono pronti a mettersi in gioco.



Pd, i candidati alla segreteria

Se Dario Nardella ha confermato che non ha intenzione di autocandidarsi alla segreteria Pd“non è X Factor”, la sua posizione” –  diversi altri esponenti di spicco di casa dem sono pronti a scendere in campo. Per la corrente Base Riformista il nome è quello di Stefano Bonaccini, considerato tra i favoriti per il dopo-Letta. Il governatore dell’Emilia-Romagna non ha ancora sciolto le riserve, ma le sue ultime dichiarazioni sono un segnale: “Non è il momento di partire dai nomi e dai cognomi, è un momento di rigenerazione del partito, discutere dei contenuti”. Altro nome in ballo è quello della vice di Bonaccini, Elly Schlein, protagonista in campagna elettorale e considerata tra i punti di riferimento per il Pd del futuro. E ancora, i sindaci: tra i candidati potremmo trovare Matteo Ricci e Antonio Decaro. Il primo ha evidenziato: “La candidatura? Presto per i nomi e i cognomi – dice ai microfoni del Corriere della Sera – bisogna ricostruire il partito e nessuno si può sottrarre: ecco io non mi sottraggo”.

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