PROF. SCHIAVONE CRITICA LA SINISTRA: “PD NON SA LEGGERE LA SOCIETÀ”

«Alla sinistra (e al Pd) servono occhiali nuovi: Marx va accantonato»: lo dice nettamente a “La Repubblica”, ad una settimana dalle Primarie dem, il professore, docente e storico Aldo Schiavone. L’ex direttore dell’Istituto Gramsci nella sua ultima fatica letteraria “Sinistra!” ha provato a mettere in luce le mancanze strutturali ed endemiche della sinistra italiana, in particolare nel partito ancora oggi in qualche modo simbolo nonostante i consensi al minimo. «Sono sconcertato dalla povertà del dibattito interno al Pd. Tutto è ridotto a tattica, a problemi di schieramento: campo largo, vocazione maggioritaria, rapporto con il M5S. alleanza con Calenda e Renzi. E si sentono formule che non significano niente», si legge nella lunga intervista del saggista 78enne a “Rep” in vista delle Primarie Pd. Parlare di «tornare tra la gente», uno degli slogan maggiormente sentito dai candidati come Bonaccini e Schlein, non significa niente secondo il docente: «la sinistra si è schiacciata sulla realtà così come è».



Gli errori tanti, le mancanze pure, ma nonostante ciò occorre per la sinistra – secondo Schiavone – “salvare” il Pd: «non vede altro, tranne che il fantasma del socialismo, mai direttamente evocato, ma sempre presente nei retropensieri», eppure occorre ripartire da l’ dato che il M5s secondo il docente «convince ancora meno. I 5Stelle sono privi di una base culturale, mette in campo solo un tatticismo ancora più di corto respiro». Detto ciò, la lettura del mondo fatta dal socialismo, non sta più in piedi per il professore e storico: «Marx va accantonato? È un gigante del nostro passato. Ma servono occhiali nuovi. Marx sarebbe il primo a insegnarcelo». Ad oggi il Pd, conferma il saggista, non sa (e non ha saputo fino ad oggi) «leggere la società, e in particolare il cosiddetto mondo del lavoro».



“STOP LOTTA DI CLASSE E NUOVI LAVORO”: PER SCHIAVONE LA SINISTRA DEVE RIPARTIRE COSÌ…

Secondo l’aspra lettura sulla sinistra in Italia (e in Europa) fatta dal professore Schiavone la pur comprensibile aspirazione del Pd a partito di massa sconta ritardi e lacune enormi, a cominciare dal mondo del lavoro: «dovrebbe ripartire dalla critica alle strutture delle disuguaglianze che attraverso la società». Eppure ciò non avviene, con i dirigenti del Pd che anzi non sembrano mai occuparsi di tali problematiche riflette ancora Schiavone: «sente mai un dirigente del Pd parlare dei rider? Parlare con cognizione dei nuovi lavori? Come sia difficile organizzare politicamente la loro soggettività, cisto che non sono certo il cuore del sistema produttivo».



La difficoltà per la sinistra e per il Pd nasce da lì secondo il docente universitario: manca il pensiero, manca l’attenzione al mondo del lavoro e alle classi basse: sempre parlando con “Repubblica”, il prof. Schiavone conferma quanto sostenuto nel suo ultimo saggio sulla sinistra. Ad oggi «non esiste più la lotta di classe», conclude, «non è una legge generale della storia ma l’esito di una condizione del tutto particolare che si è realizzata poche volte nel cammino della modernità». La rivoluzione tecnologica ormai davvero sdoganata, sottolinea Schiavone, «ha spazzato via tutti i presupposti. Questo avrebbe imposto alla sinistra un grande sforzo critico», che però finora non è affatto avvenuto. In merito alle prossime Primarie Pd del 26 febbraio, Schiavone sentenzia su “Rep” «andrò a votare ma forse annullo la scheda. Tra Bonaccini e Schlein, a parte i diversi dati biografici, non ravviso differenze politiche».