Dl Semplificazioni, Mes, scostamento bilancio e futuro Aspi: il Governo solo in questi ultimi giorni ha ben 4 nodi principali aperti sul tavolo di Palazzo Chigi e del tutto irrisolti, tanto da creare ennesime fratture tra Pd, M5s, Italia Viva e Leu anche nell’ultimo vertice di maggioranza. Ora però si apre un quinto e non meno dirimente “nodo” sul futuro prossimo del Governo Conte: la legge elettorale. È notizia di oggi che la Capigruppo della Camera ha impostato il nuovo iter di discussione in Aula dal prossimo 27 luglio per arrivare a dirimere definitivamente la legge in grado di modificare l’attuale Rosatellum Bis.
La conferenza dei Capigruppo ha poi inserito nel calendario dei lavori a Montecitorio di fine mese anche la discussione generale della proposta di legge che modifica le disposizioni in materia di conflitto d’interessi e la pdl costituzionale sulla separazione delle carriere nella magistratura: ma è il nodo sulla legge elettorale che sembra mettere ancora più “pepe” ad una maggioranza tutt’altro che “compatta” come invece è tornato a richiedere ancora oggi il Presidente del Consiglio. Il “Germanicum” (o “Brescellum” dal relatore Giuseppe Brescia, M5s) è incardinato da mesi dopo l’iniziale accordo tra Renzi, Pd, grillini e Leu ma le distanze sempre crescenti a Palazzo Chigi potrebbero celare non pochi problemi all’approvazione in Parlamento dove i numeri “scricchiolano” al Senato.
LEGGE ELETTORALE, IN AULA DAL 27: MA I NUMERI…
Secondo quanto riportato da Huffington Post nel retroscena dell’ultimo vertice di maggioranza, sarebbe stato il vice segretario Pd Andrea Orlando a ricordare al Premier Conte «Noi abbiamo detto sì al taglio dei parlamentari, ma nel quadro di un accordo che prevede la riforma della legge elettorale, su quello non si può aspettare settembre». Italia Viva di contro vede meno convinzioni sul Germanicum rispetto a febbraio quando il “progetto” di un centro repubblicano con Azione e Più Europa era più “possibile” rispetto agli ultimi rapporti non proprio idilliaci tra l’ex Premier Pd e Carlo Calenda.
«Forza Italia ha tutto l’interesse alla modifica della legge elettorale. Ma siamo sicuri che forzerà la mano con gli alleati in modo così clamoroso a ridosso delle regionali?», spiega un esponente Pd rimasto anonimo all’HuffPost. Oggi uscendo dalla Capigruppo il relatore della legge elettorale Giuseppe Brescia ha spiegato che questa settimana si sono concluse le audizioni sulla legge: «La proposta a mia firma nasce da un’ampia condivisione all’interno della maggioranza e dall’ascolto con le opposizioni e ora toccherà ai relatori Francesco Forciniti e Emanuele Fiano portare avanti il testo in commissione. A loro auguro buon lavoro».
I grillini ci stanno a concludere in “fretta” l’iter, idem il Pd che pressa il Premier Giuseppe Conte «Avevamo fatto un accordo di maggioranza. Il taglio dei parlamentari sarebbe stato accompagnato dalla modifica della legge elettorale per evitare squilibri istituzionali. E’ il senso dell’accordo siglato alla nascita del governo e i patti vanno rispettati», sentenzia Graziano Delrio all’Ansa, «Lavoriamo perché si rispetti l’intesa su un proporzionale con sbarramento al 5% avrebbe effetto simil maggioritario».