Requisire gli immobili sfitti e impedire gli affitti brevi nelle grandi città. Questo il piano di Elly Schlein, come spiegato nei suoi comizi, oltre che nel programma delle primarie con cui ha battuto Stefano Bonaccini. La segretaria del Pd non si nasconde. Vuole rilanciare il diritto alla casa, ignorando però quello alla proprietà, perché propone di mettere sul mercato gli alloggi sfitti, «dando aiuti, intermediazioni, garanzie». Confedilizia ha subito espresso le sue perplessità: «Se sta parlando di abitazioni private, lo Stato deve fare il minimo necessario, senza avventurarsi in compiti che non gli sono propri».
Elly Schlein parla di «politiche innovative di intermediazione pubblica per recuperare al mercato degli affitti medi e lunghi una parte del patrimonio privato sfitto», così da incrementare la disponibilità di alloggi a canone calmierato e rispondere alla domanda di quella fascia intermedia che non ha i requisiti per accedere alle case popolari, ma non può sopportare gli alti prezzi del libero mercato. Quindi, se non sei abbastanza povero per le case popolari, ma neppure ricco per quelle in affitto a prezzi alti, devi puntare a quelle sfitte? Libero parla di «esproprio», Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ai microfoni dello stesso giornale evidenzia l’esistenza di «un clima particolare, di pressione nei confronti dei privati».
CONFEDILIZIA A SCHLEIN “VUOLE CHE STATO FACCIA COSE CHE NON DEVE FARE”
A proposito del caro affitti a Milano, Giorgio Spaziani Testa spiega cosa c’è dietro: dallo spazio ristretto alle numerose iniziative in città, l’alto numero di studenti e l’aumento della domanda che produce effetti sull’offerta, infatti i prezzi salgono. «Ma non c’è il diritto divino di abitare nel centro di Milano né obbligo, per i proprietari di case, di fare beneficenza. Se c’è un problema, lo risolva il pubblico», avverte il presidente di Confedilizia, ricordando che il mercato «risponde alle sue regole». La responsabilità non è dei privati, infatti «nemmeno gli atenei riescono a permettere a tutti gli studenti di stare in città con le residenze universitarie…». Riguardo lo scontro sugli affitti brevi, ricorda invece quanto riferito al ministro del Turismo Daniela Santanchè, cioè che «il settore immobiliare non ha bisogno di altre regolamentazioni, ma di semplificare le norme che ci sono». Non vanno neppure colpevolizzati gli affitti brevi, dietro cui non c’è solo turismo, «ma anche il lavoro e l’esigenza, ad esempio, di assistere un malato».
C’è la tendenza, comunque, a fuggire dagli affitti lunghi, ma ciò è dovuto anche al blocco degli sfratti, per il quale i proprietari hanno perso fiducia. «La strada non è quella di vietare, ma di rendere più appetibile quello che si vuole raggiungere. Si ragioni sugli incentivi anziché sulle punizioni. Perché le punizioni qualcuno le elude. Oppure l’immobile resta vuoto». Giorgio Spaziani Testa, ad esempio, propone di «azzerare l’Imu per tutti i contratti di lunga durata». Infine, una frecciatina ad Elly Schlein: «Vuole che lo Stato faccia cose che non deve fare. In ogni caso, per l’emergenza abitativa, se il pubblico (..) gestisse meglio il suo patrimonio immobiliare il problema sarebbe, in parte, risolto. Lo Stato si preoccupi dei suoi, di alloggi sfitti».