Dopo le critiche ricevute per aver partecipato alla manifestazione M5s contro la precarietà, Elly Schlein si è presentata alla direzione Pd senza giustificazioni né retromarce, anzi ha difeso la sua scelta. Nel mirino della segretaria dem è finita la minoranza, in particolare chi “cerca gli incidenti“, chiedendo “rispetto” per il partito. “Non c’è da spiegare che siamo contro la precarietà”, ha rimarcato Schlein con una frecciatina per le mosse “in direzione opposta” che sono state fatte prima del suo arrivo. “Chi non è d’accordo lo dica”, ha incalzato. Ma ha soprattutto insistito sul fatto che le polemiche interne sono uno dei motivi per i quali gli elettori si allontanano dal Pd: “La nostra gente è stufa del dibattito interno”. Un brusio che l’ha spinta a citare la canzone ‘Rumore‘ di Diodato. “Un’identità chiara” è ciò che vuole dare al partito, che del resto non può “rappresentare tutto e il suo contrario”, ma ha insistito anche sull’intenzione di “costruire sinergie con le forze alternative alla destra”, nella consapevolezza che non si può vincere da soli.



Anzi, è un richiamo importante per Schlein in vista delle elezioni europee, anche se il primo appuntamento è quelle delle regionali in Molise, dove il Pd sostiene lo stesso candidato del M5s. “Mi dispiace che Renzi sostenga in Molise il candidato della destra”, ha commentato la segretaria dem. Ma le frecciatine per l’ex premier non sono finite qui, come riporta il Fatto Quotidiano: “Renzi parla di subalternità, proprio lui che appena arrivato al Nazareno ha invitato Berlusconi“. Per quanto riguarda i Cinque Stelle, Schlein ha confermato che “ci sono distanze siderali sull’Ucraina, ma non sul precariato. Se Calenda mi invitasse a un’iniziativa, io ci andrei ma non cambio idea sul sindaco d’Italia”.



ELLY SCHLEIN RISPONDE AGLI ATTACCHI

Nel corso del suo intervento, Elly Schlein ha fatto riferimento a sette punti d’azione su cui vuole orientare il Pd. Bisogna partire dalla chiarezza: i dem devono essere identificabili dagli elettori. “È ora il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l’Italia e per l’Europa. Ho ricevuto un mandato chiaro, ricostruire una identità chiara del partito, che ci renda riconoscibili. Se si tenta di rappresentare tutto e il contrario di tutto si rischia di non rappresentare nessuno e lasciare spazi agli altri”. Il riavvicinamento al M5s ha provocato le proteste della minoranza e portato alle dimissioni di Alessio D’Amato, episodio che la segretaria non ha citato direttamente, orientando però il suo discorso alla risposta agli attacchi ricevuti. Infatti, è partita proprio dai risultati delle amministrative. “Sui ballottaggi c’è stato uno psicodramma alimentato dagli avversari, ma attenzione a non attirarci demeriti” eccessivi.



A tal proposito, ha ricordato che la Lega è scesa da 107 a 37 consiglieri, mentre altre forze ne hanno eletti 5 in tutto. “La destra ha una coalizione che si ricompatta. Noi oggi non abbiamo una coalizione e non vinciamo da soli, così come non abbiamo perso da soli. Non pensiamo di essere autosufficienti e abbiamo bisogno di costruire sinergie con le altre forze politiche alternative alla destra. Per questo continueremo a insistere con le altre opposizioni sui temi su cui possiamo unire forze piuttosto che insistere su differenze che pure sono significative”. A tal proposito, Schlein ha ringraziato Articolo Uno per lo scioglimento per confluire nel Pd. “Voglio ringraziare Roberto Speranza di questa scelta coraggiosa e unitaria e Pier Luigi Bersani di essere rientrato per darci una mano”.

DINAMICHE INTERNE PD E TEMI DA AFFRONTARE

Nella seconda parte del discorso, Elly Schlein si è soffermata sulle dinamiche interne. “Lavoriamo tutti insieme, in maniera corale, serve un’orchestra che suona lo stesso partito. Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono”. La segretaria è consapevole di non poter lavorare da sola, infatti sottolinea di credere nel gioco di squadra e in una leadership collettiva. “A me tocca provare tenervi insieme nella chiarezza della linea politica uscita dal congresso”. Una delle critiche che le vengono mosse è di non aver dato una linea politica al Pd: “Sorrido, di contenuti siamo pieni ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne. Se a qualcuno questa linea non piace lo ammetta e non trovi altre scuse. Chi cerca l’incidente ogni giorno mi troverà sempre dall’altra parte. Si alimenta il filone letterario delle divisioni del Pd su quei pochi temi su cui convivono sensibilità diverse tra noi”.

L’appello della segretaria dem è a far emergere l’agenda comune anziché farsi trascinare quotidianamente dove vogliono gli avversari con l’obiettivo di schiacciarli in dibattiti di cui gli elettori sono stufi. “C’è chi magari spera di sortire qualche effetto con il giochino del logoramento dei segretari… non funzionerà, mettetevi comodi. Siamo qui per restare e restare insieme”. La strada da seguire per Schlein è quella della creazione di nuove sinergie e di lavorare meglio sui territori. L’idea è di organizzare sui territori un confronto sul Pnrr, oltre che sull’autonomia differenziata, per la quale si sta pensando ad una grande iniziativa. Tra i temi con cui si vuole lavorare con le opposizioni c’è il salario minimo, nella speranza di arrivare ad una posizione comune, e sul congedo paritario di tre mesi.

ATTACCO AL GOVERNO E POSIZIONE PD SU UCRAINA

Non poteva mancare un attacco al governo da parte di Elly Schlein: “È una vergogna che una presidente del consiglio parli di pizzo di Stato”, ha dichiarato in riferimento alla frase usata dalla premier Giorgia Meloni durante la campagna elettorale. “È inaccettabile per l’ideologia che sottende e strizza l’occhio a chi evade. Noi continueremo a difendere il principio costituzionale della progressività fiscale e della lotta all’evasione”. La segretaria del Pd, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha accusato il governo di buttarsi ogni giorno su “bandierine ideologiche perché sa solo cavalcare le paure, ma non sa dare risposte”. Quindi, ha annunciato una serie di incontri sulle politiche industriali. “Dobbiamo sempre avere l’ambizione di cambiare questo modello di sviluppo, a questo tendono” i piani europei “e proprio per questi motivi la destra nazionalista li ha scelti come nemici, accanto ai migranti, ai diversi, alla comunità Lgbtq+”.

In riferimento ai migranti e al naufragio in Grecia: “Giorgia Meloni vuol portare l’Italia alla testa degli euroscettici uniti, in un’alleanza dell’estrema destra nazionalista con i popolari, che determinerebbe uno scivolamento di una cultura politica finora europeista. Il Pd pensa che l’Ue sia la casa più giusta per i tempi che stiamo attraversando”. Infine, una riflessione sulla guerra in Ucraina e sulla posizione del Pd: “Siamo sempre stati chiari e lineari nel pieno supporto all’Ucraina per la difesa anche con aiuti militari. Abbiamo tenuto e continueremo a tenere un atteggiamento coerente, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta, facciamo nostre le parole di Mattarella di non distogliere la ricerca di un approdo di pace. Una forza di sinistra come la nostra non può dismettere la parola pace”.