Il caso di pedofilia, abusi e minacce presso un maneggio vicino a Milano è tornato a tenere banco nel corso della puntata di martedì 14 settembre 2021 di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e alla sua nona edizione. Come riferito dall’inviato del programma, sarebbero cinque le bambine abusate e minacciate con un coltello più volte da un istruttore, il quale già tre anni fa aveva ricevuto una prima denuncia e oggi è ancora a piede libero, tanto da potersi recare a lavorare indisturbato.



Una testimonianza esclusiva di una delle mamme ricostruisce al meglio lo spaccato della situazione: “Ciò che mi ha fatto stare più male, oltre quello che è accaduto a mia figlia, sono stati i comportamenti di tutte le persone che sapevano e non hanno fatto nulla per impedire che questo soggetto fosse fermato, fosse controllato – ha affermato la signora Valeria (falso nome per tutelarne la privacy e l’incolumità, ndr). Questa è stata la cosa più grave: non è possibile che tutti sappiano e nessuno parli, anzi, si cerchi di portare avanti la causa di questo soggetto, sostenendo che è un bravo ragazzo e che era tenuto monitorato. Non è assolutamente vero”.



PEDOFILIA E ABUSI AL MANEGGIO, UNA MADRE: “SONO STATA ADDITATA COME UNA MATTA”

La donna, nel prosieguo della sua intervista, ha riferito di essere stata additata come una matta che non sa cosa fare e che, quindi, si divere a fare “quella che rompe le scatole. Invece, io voglio assolutamente tutelare mia figlia e anche tutte le altre bambine che hanno subìto. Per almeno un anno, questa persona, ha frequentato un altro maneggio, dove c’erano altri bambini, fino a quando non è arrivata la sentenza della federazione”. Ora, stando a quanto risulta alla redazione di “Storie Italiane”, l’uomo non lavora più in un centro ippico, ma lavora in un altro luogo.



Un’altra madre, la cui testimonianza è stata inserita in un servizio registrato, ha dichiarato che sua figlia sta seguendo un percorso di recupero psicologico e che ha paura di essere minacciata. Il tribunale ha stabilito fin da subito che queste bambine dicevano la verità, mentre l’istruttore ha asserito che erano “delle ficcanaso” e quindi lo importunavano “quando lui faceva una *** nel box del cavallo”.