Di pedofilia e abusi in un maneggio lombardo si è tornati a parlare nella puntata di “Storie Italiane” andata in onda su Rai Uno nella mattinata di oggi, martedì 5 ottobre 2021. In particolare, l’inviato Alessandro Politi ha annunciato che nel pomeriggio incontrerà il procuratore della Fise, che ha accettato un incontro per fare luce sulla vicenda. Nel contempo, una testimone rintracciata dal giornalista e che per molti anni ha frequentato il centro ippico ha riferito che da tempo conosceva l’uomo che molestava le bambine, ma non solo: “Era violento anche con la sua fidanzata e anche con altre ragazze era molesto, ci provava troppo”.



E, ancora: “Il titolare e molte persone erano a conoscenza di questa storia. Le cose che venivano dette dal titolare? Che una delle bimbe era una ragazzina facile, anche per via dei suoi atteggiamenti, che potevano essere fraintesi. A quel punto, secondo lui, i genitori l’hanno scoperta e l’hanno allontanata dal maneggio”.



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PEDOFILIA AL MANEGGIO, L’AVVOCATO DEI GENITORI DELLE BAMBINE MOLESTATE: “UDIENZA A FINE OTTOBRE”

In questo momento, stando a quanto raccolto da “Storie Italiane”, il protagonista di questi abusi sarebbe libero, starebbe regolarmente lavorando, potrebbe usare tranquillamente la sua automobile e vivrebbe la sua vita come se nulla fosse accaduto. L’avvocato dei genitori delle bambine vittime di molesti ha asserito: “Noi abbiamo l’udienza fissata alla fine di ottobre, siamo in attesa di conoscere le valutazioni sulla capacità di intendere e di volere del soggetto. Nelle more spero che qualche altra bambina o genitore a conoscenza di quanto accadeva nel maneggio si faccia avanti, così che si possa reiterare la richiesta di misura cautelare nell’ambito dell’altro procedimento, impedendo che questo individuo possa comportarsi ancora così”.



La mamma di una delle ragazzine, Valeria, ha affermato: “Mi dispiace molto sentire queste notizie così come quella dei maltrattamenti delle maestre d’asilo di Roma. Mi immedesimo in questi genitori che subiscono torti tanto tremendi. Da due anni cerco di lottare per aiutare mia figlia e per aiutare anche altri bambini, perché non è possibile sentire fatti del genere”.