Negli scorsi giorni sono state arrestate 50 persone in 15 diverse regioni italiane, con l’accusa di pedofilia dopo essere state trovate in possesso di materiale pedopornografico. Un fenomeno raccapricciante purtroppo in aumento come specificato dal report 209 dell’Associazione Meter fondata da don Federico Di Noto, in cui vengono evidenziate come ben 7 milioni di foto vietate siano circolate nello scorso anno, rispetto ai 3 milioni del 2018, e la sparizione di minori è duplicata negli ultimi dieci anni in Italia. Situazioni molto simili in nazioni come Germania, Gran Bretagna e Belgio, dove negli ultimi mesi sono stati centinaia gli arresti per violenze su bambini. Nel contempo, si moltiplicano anche i casi di reati simili nell’elite del mondo, e nelle scorse ore ha fatto il giro del web la foto sul trono della regione Elisabetta II di Kevin Spacey, sotto processo negli Stati Uniti per abuso su minori, e di Ghislaine Maxwell, amica di Jeffrey Epstein che pare procurasse minorenni al magnate americano pedofilo che poi si è suicidato in carcere. Come dimenticarsi poi della posizione del principe Andrea, amico di Epstein, accusato da una ragazza minorenne.



PEDOFILIA, 50 ARRESTI IN 15 REGIONI: MA LA MODA A VOLTE PROVOCA GRATUITAMENTE…

Nonostante il triste fenomeno in aumento, il mondo della moda sembra a volte “alimentare” la pedofilia. Libero cita ad esempio un video segnalato dallo youtuber Decimo Toro dal titolo “Non lasciate che i vip demonizzino i vostri bambini”, le cui visualizzazioni sono bruscamente calate da varie decine di migliaia a sole 549, in maniera misteriosa. Citato pio lo spot di una casa di moda israeliana per bimbi, in cui Celine Don, nota cantante canadese, scopre nel reparto di maternità di un ospedale dei bimbi vestiti di azzurro e di rosa, una situazione “inaccettabil”: soffiando una particolare polvere magica trasforma i neonati, che si ritrovano così vestiti di nero o di grigio, con tanto di teschi, mostruosi bambolotti e croci greche. Il senso è che nascere maschi o femmine sarebbe quasi un’imposizione culturale che va combattuta. Infine viene citato il caso di una celebre rivista internazionale che nel numero di giugno ha pubblicato un servizio in cui spiccano foto di bimbi seminudi e in pose adulte: non sarebbe il caso di evitare questi servizi alla luce del fenomeno della pedofilia in forte crescita di cui sopra?

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