SCANDALO PEDOFILIA IN FRANCIA: 11 VESCOVI INCRIMINATI PER ABUSI

Sono in tutto 11 tra vescovi ed ex prelati ad essere stati incriminati per presunte violenze sessuali e abusi su minori nell’ambito della maxi inchiesta sulla pedofilia in Francia: lo ha spiegato Eric de Moulins-Beaufort, il presidente della Conferenza episcopale francese, durante una conferenza stampa a Lourdes lunedì 7 novembre. Le indagini seguono il ‘maxi’ Rapporto Sauvé che lo scorso anno venne presentato dal Presidente della CIASE (Commissione Indipendente sugli Abusi sessuali su minori nella Chiesa) presso l’Assemblea plenaria della Chiesa di Francia.



Riunitasi anche quest’anno, la nuova Assemblea della Conferenza Episcopale Francese punta a “diversificare” il più possibile le tante, gravi, situazioni che emergono dalle indagini e dalle prime incriminazioni. I 120 membri della CEF sono riuniti da giovedì a Lourdes con l’obiettivo, tra gli altri, di «lavorare a proposte concrete per migliorare la comunicazione e la trasparenza delle misure canoniche (di diritto ecclesiastico) assunte contro i prelati coinvolti in fatti di violenze sessuali», riporta l’Agenzia ANSA. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’evoluzione del rapporto CIASE (voluto fortemente dalla Conferenza, ndr), sarebbero in tutto 216.000 le vittime di pedofilia nella chiesa francese dal 1950 ad oggi; i preti pedofili invece sarebbero stati riconosciuti in 70 anni nelle cifre choc tra i 2.900 e 3.200.



L’ANNUNCIO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE FRANCESE: I NOMI DEI VESCOVI INCRIMINATI PER PEDOFILIA

Tra gli 11 vescovi/ex vescovi incriminati per presunti abusi pedofili su minori, il Presidente della CEF ha indicato personalità come Monsignor Michel Santier, ex vescovo di Créteil (tra l’altro sanzionato nel 2021 dalle autorità vaticane per “abusi spirituali che sfociano nel voyeurismo su due uomini adulti” negli anni ’90); il Cardinale Jean Pierre Ricard, ex vescovo di Bordeaux, per una condotta «riprovevole» avvenuto su una minorenne ormai 35 anni fa e confessata dallo stesso prelato in un comunicato pubblicato oggi «Oggi, quando la Chiesa in Francia ha voluto ascoltare le vittime e agire nella verità, ho deciso di non nascondere più la mia situazione e di mettermi a disposizione della giustizia tanto sul piano della società che quello della Chiesa. Questo approccio è difficile. Ma prima c’è la sofferenza vissuta dalle vittime e il riconoscimento degli atti commessi, senza voler nascondere la mia responsabilità».



6 prelati sono stati “chiamati in causa” dalla giustizia civile e canonica, ha spiegato ancora Moulins-Beaufort parlando del tema pedofilia nell’assemblea della CEF; vanno poi aggiunti per l’appunto Ricard e Santier, ma non solo «Altri due che non sono più in carica – ha aggiunto il presidente della CEF – sono attualmente indagati dalla giustizia del nostro Paese in seguito alla denuncia di un vescovo e a una procedura canonica; un terzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica, a cui non è stata data finora alcuna risposta, e ha ricevuto dalla Santa Sede provvedimenti di limitazione del suo ministero». 11 tra ex e attuali vescovi in quella che si conferma una delle pagine più difficili e tristi dell’intera storia della Chiesa di Francia. Qualche giorno fa era stato Papa Francesco a scrivere una lettera all’episcopato transalpino una lettera, con firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin: nella missiva v’era scritto di «guardare con gli occhi fissi sulla croce di Cristo», e di non scoraggiarsi «di fronte a queste prove e di garantire assoluta vicinanza alle vittime di abusi, come pure a coloro che sono sconvolti e arrabbiati per gli scandali». Nella conferenza stampa sull’aereo di ritorno dal Bahrain, ancora il Santo Padre è tornato sul tema dirimente della pedofilia nella Chiesa spiegando come si stia lavorando «con tutto quello che possiamo per contrastare questo dramma, anche se ci sono persone dentro la Chiesa che ancora non vedono chiaro, non condividono. C’è la tentazione dei compromessi», ha detto ancora Francesco, «ma la volontà della Chiesa è di chiarire tutto e andare avanti, con la grazia della vergogna».