I pedofili si sono spostati dalle piazze reali a quelle virtuali. Sono sempre più i casi di minori adescati online da uomini senza scrupoli. Un fenomeno, quello della pedofilia sul web, nato in concomitanza con l’avvento e la diffusione di internet e che ha portato ad un vero e proprio allarme soprattutto negli ultimi anni. Ma come fanno davvero i pedofili ad adescare ragazzini sul web? E soprattutto, in che modo è possibile fermarli? Se lo domanda Federica Sciarelli nel corso della puntata di questa sera di Chi l’ha visto, il programma di Rai3 nel quale saranno rese noti documenti inediti e testimonianze legati proprio a questo scottante argomento. La Polizia Postale ha concentrato da tempo la sua attenzione su questo fenomeno in dilagante diffusione. Sul portale online non a caso ha dedicato numerosi approfondimenti, cercando di capire cosa spinge sempre più pedofili a procedere con l’adescamento online. Gli adulti con un interesse sessuale nei confronti dei ragazzini conoscono molto bene il loro mondo e sfruttando tutto ciò che ruota attorno alle loro curiosità adolescenziali, riescono ad avviare relazioni via web. L’intento del pedofilo è quello di creare un legame “pseudo affettivo” usando emoticons, linguaggio edulcorato e fantasie di innamoramento. Ma in realtà è solo un modo per creare terreno fertile per le successive richieste di immagini sessuali, richieste di atti di autoerotismo fino ad un vero e proprio incontro sessuale nella vita reale.
PEDOFILIA ONLINE: COME VENGONO ADESCATI I MINORI
L’aumento ad essere connessi ovunque e sempre anche in mobile e l’uso smodato dei social network da parte dei ragazzini ha spinto sempre di più i pedofili a privilegiare i contatti sul web. Negli ultimi tempi, oltre ai social anche le nuove piattaforme di gioco online sono diventate un luogo privilegiato molto frequentato dai pedofili a caccia di conoscenze virtuali da trasformare poi in veri e propri rapporti intimi anche offline con protagonisti spesso dei minori. A lanciare il nuovo allarme sui rischi che si corrono e sul legame tra i videogiochi online come nuovi luoghi di adescamento da parte dei pedofili, negli ultimi mesi è stata anche la Polizia Postale della Toscana, come scrive Avvenire.it. Secondo quanto riferito dalla Polposta, dalle indagini è emerso che “gli autori delle condotte illecite allo scopo di ottenere file video e foto di nudo dei loro interlocutori minorenni abbiano talvolta offerto a questi ultimi ricariche utili ad acquistare dei cosiddetti skin”. Si tratta di aggiornamenti del gioco grazie ai quali si puù avere un miglioramento in fatto di grafica, audio e altri servizi che permettono di poter avanzare nel gioco stesso.
COME FERMARE UN PEDOFILO SUL WEB
Come si ferma un pedofilo? La Polizia Postale nell’ampio focus dedicato alla pedofilia online ha fornito degli utili consigli che vale sempre la pena ricordare. Intanto oltre alle famiglie, anche agli insegnanti viene ricordato che in quanto pubblici ufficiali hanno l’obbligo di denunciare eventuali reati subiti dagli studenti. Nel caso in cui un insegnante dovesse avere il sentore che uno/a studente/ssa sia in contatto in rete con un adulto sconosciuto è chiamato a denunciare e ad informare la famiglia del minore affinché possa prontamente attivarsi per proteggere la vittima. Un ruolo molto importante nella lotta alla pedofilia online è giocato dal Telefono Arcobaleno che opera dal 1996 battendosi con ogni mezzo per contrastare con ogni mezzo la produzione, il commercio e la diffusione sul web delle immagini delle violenze sessuali sui bambini. I risultati sono importantissimi: ogni sei minuti permettono di far chiudere un sito pedofilo nel mondo dando impulso a numerose operazioni internazionali contro la pedofilia online.