Sono sempre più allarmanti e inquietanti i dati che giungono in Vaticano dai report sulla condizione della pedofilia nella Chiesa di Polonia: come scrive oggi “Il Messaggero”, gli archivi delle diocesi di Danzica e Varsavia mostrano solo negli ultimi due anni, dal 2018 al 2020, 368 denunce di abusi da uomini di chiesa e addirittura 292 preti accusati. Come sempre occorre ribadire che al momento si tratta di sole accuse e che tutto andrà vagliati negli specifici processi, lo scenario che emerge non è affatto edificante: l’opinione pubblica incalza da tempo ormai e ora le accuse emerse su diversi prelati della Chiesa polacca hanno cominciato a far “rotolare” qualche testa anche dal Vaticano.
Solo ieri l’ultimo dimissionario, ovvero il vescovo Kiernikowski, ritenuto responsabile di non avere agito davanti all’ abuso di un minore da parte di un parroco. Nei giorni scorsi invece le accuse su possibili “insabbiamenti di casi” operati dall’ex segretario di Papa Giovanni Paolo II, il Card. Dziwisz. Pare che proprio per indagare su possibili responsabilità del arcivescovo emerito di Cracovia, Papa Francesco abbia disposto una commissione d’inchiesta presieduta dal Cardinal Angelo Bagnasco.
PEDOFILIA IN POLONIA: I DATI CHOC IN VATICANO
Negli scorsi giorni altri elementi di indagine sempre in Polonia hanno portato ad analoghi provvedimenti contro altri 4 vescovi, compreso Slawoj Glodz di Danzica che già aveva ricevuto l’interdizione a non celebrare più messe in pubblico. Se uniamo i casi in Polonia, a quelli in Germania, Irlanda e negli Stati Uniti, resta palese la piaga della pedofilia che inquieta la Santa Sede che pure con gli ultimi due Papati ha promosso una svolta importantissima per la trasparenza e la punizione dei colpevoli di atti indegni verso minori innocenti. La commissione indetta dal Vaticano sui tanti casi in Polonia dovrebbe prendere forma nelle prossime settimane: come scriveva il vaticanista di Repubblica Paolo Rodari solo qualche giorno fa, «C’è nell’episcopato polacco una parte che non è per la trasparenza e che resiste alla volontà di pulizia del Papa. Francesco recentemente ha cambiato diversi vescovi cercando di portare al comando una nuova gerarchia. La situazione ricorda quanto avvenuto in Cile con i vescovi che arrivarono a mentire al Papa pur di non ammettere le proprie colpe. Toccare il tema della pedofilia in Polonia significa entrare in un pontificato, quello di Giovanni Paolo II, nel quale le coperture non sono state poche».