Per molti è stato il calciatore più forte della storia. Ma oggi i fasti del passato rappresentano per Edson Arantes do Nascimento detto Pelè più un segno di inesorabile declino, che un motivo d’orgoglio. Il peso degli anni si trasforma così in una forte depressione, si traduce nella volontà di ritirarsi dalla vita per lasciare intatto un ricordo che non può più tornare. Questa la parabola di Pelè, unico calciatore di sempre ad aver vinto tre mondiali, nelle parole del figlio Edinho, intervistato da GloboEsporte.com. Il figlio di O Rei, un passato da portiere, ha spiegato: “È fragile sul fronte della mobilità dopo un trapianto di anca e una riabilitazione non adeguata. Questo problema finisce per provocare una certa depressione. Lui è O Rei, è sempre stato una figura così imponente, e oggi non può più camminare bene. Questo lo intimidisce, lo imbarazza. Ma in generale, a parte quello, sta bene, considerata l’età e tutto”.

“PELÉ DEPRESSO: VIVE QUASI DA RECLUSO”

Il figlio di Pelè sulle condizioni di salute del padre ha precisato: “Certo, mio padre non può camminare normalmente, lo fa solo con l’aiuto di un deambulator. È persino migliorato un pò rispetto a qualche tempo fa, quando ha dovuto usare la sedia a rotelle, ma ha ancora molte difficoltà a camminare”. Questa condizione di difficoltà sta gravando sull’animo di Pelé, che a detta di Edinho “per questo non vuole uscire, farsi vedere, praticamente non lascia mai casa, vive quasi da recluso”. Nominato dalla FIFA “Calciatore del Secolo” nel 1999, lo stesso anno in cui il Cio lo nominò Atleta del Secolo, Pelé era apparso alle Olimpiadi di Londra del 2012 nella cerimonia di chiusura nella parte dedicata ai futuri organizzatori di Rio 2016. Negli ultimi anni i problemi di salute svelati dal figlio Edinho.