Una coalizione di stati che fanno parte dell’Unione Europea ha chiesto alla Commissione di iniziare a lavorare ad un divieto per l’allevamento di animali al solo scopo di trarne le pellicce. Si tratta, principalmente, di visoni, volpi e procioni, che vengono allevati alla stregua degli allevamenti intensivi, e poi uccisi per trarne il pelo, lavorato e confezionato come giacche, giubbotti ed abiti analoghi.



A sollevare la mozione sullo stupo agli allevamenti di pellicce sono stati gli europarlamentari delle delegazioni tedesche, austriache e olandesi, mentre la discussione è stata avviata durante la riunione mensile dei ministri dell’Agricoltura a Lussemburgo. Secondo il ministro tedesco dell’agricoltura, Cem Özdemir, si tratta di un appello urgente, sottolineando che si tratta di “animali non addomesticati con esigenze complesse, che non vengono adeguatamente presi in considerazione“. Ritiene che sia “eticamente insostenibile allevare ed uccidere questi animali per produrre prodotti di lusso non essenziali” sottolineando che lo stop agli allevamenti di pellicce dovrebbe essere discusso in sede della prossima revisione delle norme sul benessere degli animali prevista a settembre di quest’anno.



I pareri sullo stop agli allevamenti di pellicce

Parlando dello stop agli allevamenti di pellicce, Stella Kyriakides, commissario europeo per la salute responsabile delle norme sul benessere degli animali, ha sottolineato che “non è ancora disponibile alcun parere scientifico sul benessere degli animali da pelliccia” tale da guidare l’eventuale lavoro della Commissione. Si tratterebbe, insomma, di un no neanche tanto velato, ma che non esclude la possibilità di lavorare in tal senso in futuro, previo parere scientifico.

“La priorità”, ha spiegato parlando dello stop agli allevamenti di pellicce, “è stata data comprensibilmente alle specie che sono principalmente allevate oggi in tutti gli Stati membri, come le mucche da latte, o due specie come i polli da carne o i maiali”, ma riconosce anche che vietare quel tipo di allevamenti “sarebbe l’opzione più efficace dal punto di vista del benessere degli animali”. Complessivamente, se lo stop agli allevamenti di pellicce entrasse effettivamente in vigore dovrebbero chiudere circa mille aziende agricole europee, con un costo stimato pari a 225 milioni che dovranno essere sostenuti dall’Unione.