Gianna Nannini, negli scorsi anni ha sposato Carla, una donna che è al suo fianco da 40 anni e che conosce ormai da tempo. L’idea di celebrale le nozze sarebbe nata, però, non dalla volontà di unirsi in matrimonio, bensì dalla necessità di tutelare la figlia Penelope, avuta all’età di 53 anni. “Sono anarchica, non credo al matrimonio – ha spiegato la cantante al Corriere – Ma conosco Carla da quarant’anni, e ho in lei totale fiducia. Se non ci fosse Penelope, mia figlia, non avrei mai fatto questo passo. Ma se mi succede qualcosa, Penelope per la legge italiana non avrebbe nessuno. In Inghilterra – spiega la Nannini – Carla la può adottare”. Al centro del suo mondo oggi c’è infatti la piccola Penelope, di 9 anni, che rappresenta uno spartiacque tra la sua vecchia vita e quella nuova. Parlava così la Nannini in una lettera aperta a Vanity Fair. “Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me”.



“Penelope è il mio tutto”

Quando ha annunciato al mondo intero di essere in attesa della sua piccola Penelope, Gianna Nannini si è lasciata immortalare da Jean-Baptiste Mondino, artista e fotografo dei vip che negli anni ha lavorato con artisti del calibro di Madonna, Prince e David Bowie. A spiccare, una maglietta con su scritto “God is woman”, Dio è una donna, perché – spiega la Nannini a sua figlia in una lettera aperta a Vanity Fair: “Dio è donna. Lo capirai presto e lo capiremo insieme”. E a chi in passato l’ha criticata per la scelta di diventare madre dopo i 50 anni, lei ha risposto definendo la sua Penelope “il suo tutto” e puntando il dito contro chi compie ogni giorno la scelta di mettere al mondo dei figli senza un’opportuna riflessione: “Non capisco – si legge su Vanity Fair – come sia possibile che per guidare la macchina, o la barca, o anche il motorino serva un attestato di idoneità, e per essere genitori no. Si va forse incontro a minori responsabilità? – si chiede l’artista – Io la patente l’ho presa, perché negli anni ho imparato a vivere e ad amare”.



“I figli? Bisognerebbe fare un esame”

Forte del bagaglio conquistato nel corso degli anni, Gianna Nannini ha ammesso di aver imparato “che prima di metterli al mondo, i figli, bisognerebbe fare un esame che tenga in considerazione il rispetto della vita altrui e della libertà”. Essere genitori, ha dichiarato infatti l’artista a Vanity Fair, significa infatti riconoscere “la libertà dei bambini, quella che ci viene tolta, giorno dopo giorno, man mano che ci troviamo costretti a crescere”. Per questo motivo, essere genitori non è un dovere, bensì un diritto, e solo quando questo concetto diventa ben chiaro non si rischia più di “indottrinare i propri figli anziché educarli”. E se della sua maternità – e della Piccola Penelope – Gianna Nannini ha parlato diverse volte negli ultimi anni, la stessa cosa non vale per il suo rapporto con moglie Carla, un rapporto che tiene a debita distanza dalle telecamere e dal chiacchiericcio del gossip.

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