Nuova puntata della “telenovole” riguardante la tennista Peng Shuai. Nelle ultime ore è apparso online un video in cui si vede la stessa atleta 35enne, che qualche settimana fa era “scomparsa”, mentre smentisce le recenti accuse rivolte all’ex vice presidente del consiglio della Cina, Zhang Gaoli. In precedenza aveva spiegato di essere stata costretta a fare sesso, ma in queste ore ha di fatto marcia indietro, dichiarando di non aver mai accusato nessuno di averla aggredita sessualmente, e che il post che aveva pubblicato sui social nelle scorse settimane era stato di fatto frainteso.



A riportate gli ultimi risvolti di questa vicenda che ormai assume sempre più i contorni del giallo, alla luce anche del suo presunto sequestro ordinato delle istituzioni cinesi, è stata l’agenzia di stampa internazionale Reuters: “Devo sottolineare un punto che è estremamente importante – le parole della stessa Peng Shui – non ho mai detto o scritto che qualcuno mi abbia aggredito sessualmente, devo sottolineare chiaramente questo punto”.



PENG SHUAI, NUOVO VIDEO: IL COLLOQUIO CON LE STAR CINESI E…

La campionessa del tennis cinese non aveva mai affrontato tali argomenti in pubblico e davanti alle telecamere: le parole sono state proferite in un video apparso online nelle scorse ore, un filmato che è stato diffuso dai media cinesi e dove si vede proprio la Pen intenta a parlare con Yao Ming, ex campione cinese della Nba, nonché altre due stelle dello sport cinese come il velista Xu Likia e Wang Liqin, ex star del tennis da tavolo, il ping pong.

Peng Shui, che il mese prossimo, a gennaio 2022, terrà un faccia a faccia con Thomas Bach, il numero uno del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, è tornata quindi a mostrarsi in pubblico, cercando di rassicurare sul suo caso, anche se i dubbi rimangono. La WTA, Women’s Tennis Association, chiede da tempo un’indagine approfondita e per protesta ha cancellato tutti i tornei di tennis in programma in Cina nel 2022, prima di tornare sui suoi passi. Ricordiamo che anche Jack Ma, il numero uno di Alibaba, l’Amazon cinese, era sparito misteriosamente dopo alcune accuse rivolte al governo cinese per poi riapparire in pubblico smentendo quanto proferito in precedenza.