Si è volatilizzata nel nulla la campionessa di tennis, Peng Shuai, numero 1 della classifica mondiale di doppio femminile, dopo la vittoria di Wimbledon e Parigi. Di lei in Cina non c’è più traccia e a quanto pare anche altrove. La sua scomparsa viene annunciata a pochi giorni dal suo ultimo post, pubblicato precisamente il 2 novembre scorso, in cui accusava l’ex vicepremier ed ex membro del Comitato permanente del Politburo comunista Zhang Gaoli di averla violentata.
Una vera e propria bomba scagliata contro il 75enne, oggi in pensione e fino a qualche anno fa, uno dei sette più potenti nella nomenklatura. Adesso inevitabilmente tutti gli occhi sono puntati su di lui: che questo gesto di denuncia abbia provocato alla 35enne una spiacevole conseguenza? Non ci sono risposte. A parlare sono i fatti e il grido di aiuto delle colleghe come quello dell’americana Chris Evert, vincitrice negli anni Settanta in 18 Grand Slam. L’ex tennista risponde all’hashtag lanciato in queste ore su Twitter #WhereIsPengShuai con un commento diretto: “Dov’è Peng? Sono preoccupata, dateci notizie.” Intanto il social network in questione in Cina è stato bloccato. La censura fermerà la ricerca di Peng Shuai?
La Cina censura il caso di Peng Shuai
Quello di Peng Shuai è stato sicuramente un gesto disperato. Adesso La Wta (Women’s Tennis Association) chiede l’apertura di un’inchiesta. Tuttavia l’accusa dell’ex tennista risulta priva di prove: è lei stessa ad evidenziarlo nel suo post: “So che dato il tuo potere non hai paura di me, Zhang Gaoli, ma anche se sono sola, come un uovo che si scontra con una roccia, come una falena che si lancia verso una fiamma, dirò la verità su di te”, sono state le parole scagliate contro l’ex vicepremier cinese.
Peng Shuai racconta che il tutto ebbe inizio nel 2007, nel periodo in cui Zhang era a capo del Partito a Tianjin. All’epoca la giovane era tesserata per il tennis club dell’immensa città portuale e un pomeriggio il politico la convocò per una partita. Peng Shuai si lascia andare come un fiume in piena, snocciolando nel suo post, prontamente cancellato nel giro di mezz’ora dal web, altri particolari, che non hanno messo in buona luce Zhang Gaoli. “Ero molto spaventata, ma non mi aspettavo che lui si comportasse in quel modo”. Poi aggiunge: “Sono una cattiva ragazza.” Infine sostiene che ci fu uno stupro, nel 2018:”Non volevo, entrai nel panico e piansi tutto il tempo.” In Cina in questo momento il nome della ragazza, così come quella del politico sono esclusi dalle ricerche web. Anche la parola “tennis.” Rimane la domanda: Dov’è Peng Shuai?