Una Corea infestata di zombi dopo il successo di Train to Busan: un’operazione tutt’altro che semplice Peninsula di Yeon Sang-ho, scomodo sequel di uno dei film che hanno tracciato un solco negli ultimi anni nel panorama horror. Un film post-apocalittico su una pandemia, un lungometraggio avvincente e intelligente, in grado di non deludere le attese. Dopo il passaggio nelle sale, è ora disponibile in Dvd ed. CG/Tucker/Far East Film e On Demand.
SINOSSI – Quattro anni dopo l’apocalisse zombie raccontata da Train to Busan, la penisola coreana è ancora devastata e cerca faticosamente di rialzarsi. Jung-seok, un ex militare che era riuscito a fuggire all’estero, riceve dal Governo l’incarico di tornare indietro e, con sua enorme sorpresa, s’imbatte in un gruppo di sopravvissuti… Nuova storia, nuovi personaggi, ma l’adrenalina è sempre la stessa e anche lo sguardo è sempre lo stesso: quello di Yeon Sang-ho.
Peninsula è il racconto di un gruppo di persone normali abituate a una società razionale alle prese con un nuovo mondo avvolto da barbarie. La trama è semplice e poco arzigogolata, così da consentire allo spettatore di rivolgere l’attenzione alle sequenze d’impatto a livello visivo. L’azione qui recita un ruolo da protagonista, ancor più dell’orrore: Peninsula è un’opera avvincente tra zombi e sangue, con sequenza eccellenti. Non mancano le citazioni di spessore, con alcune scene di inseguimenti in macchina molto vicine allo straordinario Max Max: Fury Road. Da non perdere.
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