E’ bastata una tempesta nell’oceano Pacifico a portare migliaia di strane creature marine sulla Drakes Beach, spiaggia a Nord di San Francisco, in California. L’immagine che ne deriva è un ammasso di vermi di colore rosa scuro la cui forma ha portato a farli ribattezzare come “pesci pene”. In realtà sarebbero degli Urechis caupo, vermi marini che vivono solitamente sotto le spiagge sabbiose e fangose nascosti in tane e dotati di una piccola proboscide con cui mangiare e muoversi al tempo stesso. Per farlo però tendono a usare il proprio corpo attraverso una serie di contrazioni. Della medesima famiglia delle Urechidae esistono altre tre specie molto simili. Se in California rappresenta una prelibatezza per gabbiani, lontre, squali e razze, in Giappone e Corea del Sud rappresenta un ottimo manicaretto anche per gli esseri umani. L’Urechis unicinctus, tipica della zona, viene ad esempio consumata con l’aggiunta di olio di sesamo e sale. Apprezzato anche nella cucina cinese viene accompagnato generalmente da verdure oppure essiccato e ridotto in polvere, da usare come condimento. Infine il suo utilizzo può anche fungere da esca per la pesca. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SONO SOLO PRELIBATISSIMI…

Da un parte lo choc dei bagnanti che abitualmente frequentano quelle spiagge, dall’altra l’ironia e i doppi sensi che hanno cominciato a moltiplicarsi sui social network dopo che gli straordinari scatti postati dall’account di Bay Nature su Instagram hanno fatto il giro del mondo: l’invasione dei cosiddetti “Pesci pene” sulla costa occidentale della California, negli Stati Uniti, a poco più di 50 miglia a nord di San Francisco, è uno degli argomenti del giorno anche perché quelli che sembrano esemplari ittici che ricordano la forma del pene umano in realtà sono solamente dei grandi vermi marini, delle dimensioni anche di 20 centimetri, che amano molto quegli habitat e che, a differenza che in Europa, nella cultura e cucina orientale sono ben conosciuti e apprezzati tanto che esiste una gran varietà di ricette che ne prevede l’uso. E, stando ai bene informati, si tratterebbe di succulente ghiottonerie che hanno un gusto irresistibile anche crudi… (agg. di R. G. Flore)



MIGLIAIA DI VERMI SPAVENTANO I BAGNANTI

Migliaia e migliaia di “penis fish” (tradotto letteralmente “pesci pene” per via della loro particolare conformazione, anche se il nome scientifico è Urechis Unicinctus) hanno letteralmente invaso nelle ultime ore le spiagge della California e le foto questo esemplare sono diventate letteralmente virali, tanto da scatenare non solo la prevedibile ondata di meme e commenti ironici ma pure da incuriosire coloro -e sono la maggior parte stando ai commenti sotto ai vari post- non ne avessero mai visto uno. Ma di cosa si tratta? Questo curioso fenomeno che sta avvenendo sulle coste ovest degli Stati Uniti (non lontano dalla città di San Francisco) e che ha schockato o disgustato molti bagnanti riguarda infatti non dei pesci, come erroneamente qualcuno pensa, ma degli Echiura, ovvero degli invertebrati marini di colorito rosa che fanno parte dei phylum e che hanno dimensioni medie che vanno da circa 4-5 centimetri fino a 20. Insomma si tratta di vermi marini abbastanza grossi e tozzi e l’effetto che fanno adagiati a migliaia sulla battigia mentre si dimenano continuamente fa davvero impressione anche se è la loro somiglianza col pene umano ad aver acceso su di loro i riflettori.



L’INVASIONE DI “PESCI PENE” IN CALIFORNIA: COSA SONO?

Poco conosciuti alle nostre latitudini, in realtà questi “penis fish” sono invece considerati una vera e propria prelibatezza culinaria nell’estremo Oriente come ad esempio in Corea del Sud dove, chiamati “gaebul”, sono un piatto particolarmente apprezzato. Al pari di altri esemplari di Urechis, questi vermi sono soliti vivere in tane anche se prediligono pure il fango e, come si vede dagli scatti che arrivano dalle coste californiane, pure la sabbia: nella cucina nipponica invece vengono mangiati crudi, serviti un po’ come se si trattasse di sashimi, mentre la ricetta coreana differisce un po’; ad ogni modo, come è facile immaginare, pur non essendo pesci, per via della loro forma oblunga sono impiegati anche come esche per la pesca e pare che, al pari degli uomini e delle specie ittiche, anche i gabbiani impazziscano letteralmente per i “gaebul” tanto che nelle suddette foto realizzate da Bay Nature e postate sul seguitissimo profilo Instagram si vedono decine e decine di volatili che si avventano su cotanto “ben di Dio” e fare man bassa. Infine, una curiosità: non solo sono una ghiottoneria e sono utili per la pesca, ma i “penis fish” sono anche dei preziosi alleati di altre specie come i granchi dato che le tane e gallerie che scavano sotto lo strato superficiale di sabbia rappresentano per questi crostacei un importante rifugio e perché possono anche nutrirsi del plancton che questi vermoni rilasciano al loro passaggio.