A Mattino Cinque News il caso della scuola di Pennabilli, in provincia di Rimini, dove il sindaco Mauro Giannini ha pubblicato un’ordinanza per impedire il divieto di benedizione delle scuole durante le lezioni. Lo stesso primo cittadino ha ricostruito l’accaduto: “Ad un sacerdote di un comune limitrofo di Pennabilli gli è stato vietato di benedire una scuola. Lui aveva chiesto il permesso prima di poter andare, è successo così. Venerdì sera l’hanno chiamato perchè la dirigente scolastica non voleva le benedizioni durante le lezioni. Lui si è presentato sabato mattina con il sindaco e sono stati respinti entrambi. Il comune fa parte sempre di Pennabilli e quando ho saputo la notizia le orecchie mi sono andate ai soffitti”.



“Martedì è uscita questa circolare (della preside della scuola ndr) – ha continuato il sindaco di Pennabilli – e i genitori si sono arrabbiati per via delle mancate benedizioni. Fino a che la cosa era relegata al comune limitrofo… poi quando è emerso anche anche a Pennabilli non si poteva fare non ci ho pensato due volte ed ho diramato un’ordinanza che impone che i preti possano benedire le scuole. I prossimi giorni si metteranno d’accordo con la dirigenza per poter andare a benedire quando ci saranno le lezioni”, la dirigente voleva invece che le benedizioni avvengano quando le lezioni non ci sono.



SINDACO PENNABILLI, BENEDIZIONE SCUOLE: “NEL COMUNE A FIANCO…”

“Nel Comune a fianco al mio la benedizione è stata vietata – ha ribadito – ecco perchè sono intervenuto con la circolare”. E ancora: “La scuola è laica, ma abbiamo i nostri valori, non possiamo dimenticare le nostre radici cristiani o cattoliche e chi non vuole assistere può uscire dalle aule. Noi ci siamo scornati fra due cristiani, ha le nostre tradizioni”.

Mario Adinolfi ha commentato in collegamento: “Questo sindaco ha avuto molto coraggio, è una cosa che fa notizia perchè non è tempo per i coraggiosi. Che si facciano le benedizioni delle scuole durante la Pasqua è una cosa vecchissima, non capisco perchè un po’ di acqua faccia paura. Sul piano culturale non può essere negata”.