La pensione nel 2025 dovrebbe contenere delle novità importanti. Oltre alla oramai conosciutissima Quota 41 light pensata dal Ministro Salvini e da Claudio Durigon, il Governo potrebbe includere altre soluzioni tra cui l’ultima a cui starebbero pensando gli esperti del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Quota 41 Light si insidierebbe nel rebus delle misure in quanto se è pur vero che da un lato risolverebbe il problema dell’uscita anticipata (è sufficiente aver versato un minimo di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica), allo stesso tempo graverebbe sull’assegno (facendo perdere circa il 15%).
Pensione 2025 e le novità: il piano CNEL
La pensione 2025 potrebbe prevedere una novità inaspettata: gli esperti del CNEL stanno lavorando ad una riforma già da un po’ di tempo (febbraio scorso). Anche se al momento non esiste alcuna proposta di Legge, c’è in mente una soluzione più concreta: introdurre una flessibilità strutturale.
Questa flessibilità strutturale implica sostituire le attuali misure provvisorie (pensate per uscire con anticipo) e poter andare in pensione in qualunque momento si voglia dai 64 ai 72 anni a patto di soddisfare dei requisiti specifici: aver versato almeno 25 anni di contributi INPS e aver maturato poco più di 800€ (una volta e mezzo rispetto all’assegno sociale).
Chi decide di lasciare il lavoro con anticipo (prima di aver maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia) dovrà accettare la riduzione dell’importo proporzionata al metodo contributivo e agli anni di anticipo.
Un cambio rivoluzionario
Sia la pensione di vecchiaia che quella di anzianità cambierebbe i requisiti. La prima attualmente implica che il contribuente debba avere 67 anni di età e aver versato almeno 20 anni di contributi, mentre con l’opzione CNEL l’età resterebbe la stessa (67) ma gli anni di contributi diventerebbero 25.
Quanto alla pensione di anzianità che oggi richiede il versamento di 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) si limiterebbe all’età anagrafica fissando il tetto minimo a 64 anni d’età.
Al momento si tratta di una sola ipotesi, ma potrebbe essere la novità di punta della pensione 2025.