Siete a conoscenza del modello RED? Se la risposta è no, la vostra pensione è a rischio. Dal 15 settembre di quest’anno l’INPS effettuerà un controllo approfondito per accertarsi che gli interessati abbiano adempito ai loro doveri: comunicare gli altri redditi oltre all’assegno previdenziale.

La dichiarazione della situazione reddituale annuale è un modello che l’INPS dovrebbe ricevere entro la fine di marzo. Per chi non lo avesse trasmesso in tempo il rischio più grande è quello di vedersi revocata la pensione. Ma vediamo se esistono dei presupposti per poter rimediare e salvaguardare l’assegno.



Pensione a rischio per il modello RED

La pensione è a rischio – secondo il sito QiFinanza – per tutti i soggetti che non provvedono a comunicare tempestivamente il modello RED. Nello specifico ecco cosa si legge sul sito:

Proprio il 15 settembre è prevista la scadenza ultima per la ricostituzione della pensione resa necessaria dalla mancata comunicazione dei redditi del nucleo familiare da parte del titolare della prestazione.



La revoca sarebbe definitiva, dunque è importante prestare molta attenzione. L’obbligo non include chiunque ma soltanto una certa categoria di soggetti.

Ogni anno i pensionati devono accertarsi se rientrano tra coloro o meno che devono inviare la dichiarazione della situazione reddituale annuale, pena la revoca dell’assegno previdenziale e delle maggiorazioni sociali (inclusa la quattordicesima).

Il modello RED va presentato da coloro che oltre a percepire la pensione godono di altri redditi quali: case concesse in locazione; redditi da lavoro dipendente o pensioni prodotte all’estero o in Italia stessa.



Ecco quali controlli annuali vanno eseguiti e i relativi modelli:

  • Modello RED semplificato per i pensionati
  • Modello ICLAV per gli invalidi civili
  • Modello ACC.AS/PS per i pensionati con pensione sociale oppure assegno;
  • Modello ICRIC, per chi gode dell’indennità di accompagnamento.

I pensionati hanno 60 giorni di tempo dalla scadenza ordinaria che si traduce in una sola data: entro il 15 settembre. Alla stessa gli interessati devono fornire gli altri redditi prodotti dal 2020 al 2024.

Per comprendere quando la pensione è a rischio i soggetti interessati tra giugno e luglio avrebbero dovuto ricevere via posta un avviso in cui si comunicava la mancata presentazione reddituale.