Lo sconto sulla pensione anticipata 2025 ora è certa. Nella nuova Legge di Bilancio si legge che le donne lavoratrici con figli possono uscire dal lavoro con ulteriori 4 mesi d’anticipo rispetto a quanto previsto dalla Riforma Fornero.

Il testo della manovra 2025 è stato finalmente firmato dal Presidente Sergio Mattarella. L’articolo che prevede l’introduzione del nuovo incentivo agevolativo nei confronti delle mamme lavoratrici è il numero 26, che varia a seconda del requisito anagrafico soddisfatto.



Pensione anticipata 2025 per le mamme lavoratrici

La pensione anticipata nel 2025 e destinata alle mamme lavoratrice, permetterà a loro di poter uscire dal lavoro 4 o 12 mesi prima. Tra i requisiti da soddisfare vi è quello anagrafico, che permette di godere dello sconto inserito in Bilancio.

A regolamentare l’uscita anticipata e le suddette agevolazioni le donne lavoratrici è l’articolo 1 del comma 40, della Legge numero 335 risalente al 1995, che oltre a favorire un’uscita generosa contribuisce ad aumentare il coefficiente di trasformazione.



Tornando ai requisiti anagrafici da soddisfare per avere uno sconto dai 4 ai 12 mesi di uscita anticipata, troviamo:

  1. Pensione di vecchiaia: aver compiuto almeno 67 anni d’età e versato 20 anni di contributi INPS;
  2. Pensione di vecchiaia con il sistema contributivo: aver compiuto 71 anni di età e aver versato un minimo di 20 anni di contributi previdenziali;
  3. Pensione anticipata con il sistema contributivo: aver compiuto almeno 64 anni d’età anagrafica e aver versato almeno 20 anni di contributi (l’assegno dev’essere uguale a 3 volte quello sociale, 2,8 volte per le mamme che hanno un figlio, 2,6 volte per chi invece ne ha due).

Fino ad oggi era permesso alle mamme lavoratrici di poter uscire fino a 12 mesi prima insieme a questi interventi di pensionamento, oggi l’estensione arriva a 16 mesi prima per una madre che ad esempio ha quattro figli a carico (4 mesi di sconto in più per ciascun figlio).



Accesso e coefficiente

La pensione anticipata 2025 per le donne permette a chi lo vuole, di rifiutare lo sconto e di applicare il coefficiente di trasformazione (il parametro che garantisce la conversione del montante contributivo in assegno previdenziale).

Alle donne che lavorano e con a carico uno o due figli la maggiorazione è di un anno, mentre a quelle con oltre due figli (inclusi i 4 figli) 2 anni.

Questa misura è rivolta esclusivamente alle donne iscritte alla gestione separata INPS o che hanno iniziato a lavorare dopo l’1° gennaio del 1996 (e si trovano nel sistema contributivo).