La pensione anticipata 2025 potrebbe cambiare di poco. Nella nuova Legge di Bilancio si presume che l’Ape Sociale venga confermata offrendo la possibilità di far uscire dal lavoro con 30 anni di contributi versati e al compimento dei 63 anni e 5 mesi (ma solo per caregiver, disoccupati e invalidi).
Ma l’Ape Sociale non è l’unica misura che potrebbe cambiare (ampliando leggermente la platea di beneficiari) le carte in tavola. Dalle stanze del Tribunale arriva una notizia interessante: dal 2025 si potrebbe uscire pur avendo lavorato per meno di 35 anni.
Pensione anticipata 2025: chi può uscire prima?
La pensione anticipata 2025 potrebbe consentire (come oggi stesso anche se all’insaputa di molti) di uscire dal lavoro pur avendo lavorato meno di 35 anni. Ad averlo stabilito è stata una recente sentenza della Corte di Cassazione in contrapposizione con l’interpretazione dell’INPS.
Ma facciamo un passo indietro: per l’INPS è possibile uscire con anticipo dal lavoro a patto di aver maturato 41 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini e un anno in meno per le donne), indipendentemente dalla propria età e patto che 35 anni di questi siano contributi effettivi.
Infatti per l’ente previdenziale i contributi figurativi (come quelli versati dall’INPS in caso di malattia o stato di disoccupazione del cittadino) non si cumulerebbero per raggiungere il requisito della pensione anticipata.
La smentita dalla Corte
L’interpretazione dell’INPS è stata smentita dai giudici della Corte di Cassazione che nel 2024 hanno tenuto la sentenza numero 24916 e con la quale hanno obbligato l’ente a tener conto anche dei contributi figurativi ai fini del raggiungimento dei requisiti necessari per le pensioni anticipate.
Una sentenza che si traduce in un duro colpo per l’INPS, probabilmente costretta a rivedere la pensione anticipata per il 2025 così da evitare molteplici ricorsi con la certezza di perderli.
Ape Social 2025: le novità
Ci sono delle novità anche per l’Ape Social quasi sicuramente confermata per il 2025. Secondo un’altra sentenza della Corte di Cassazione questa misura per uscire prima dal lavoro (30 anni di contributi e 63 anni e 5 mesi d’età) dev’essere destinata anche ai disoccupati che non hanno percepito la Naspi.
Non era della stessa idea l’INPS, che invece premeva sull’obbligatorietà della ricezione completa della Naspi prima di poter accedere alla misura per la pensione anticipata. Ma sarà così anche nel 2025?