Se ci si chiede quali calcoli effettuare per percepire una pensione da 2000 euro netti (abolendo quindi le tasse da versare), occorre considerare la riforma attuale, tenendo conto di una serie di fattori e parametri che potrebbero influire sul calcolo finale.

Percepire un cedolino pensionistico da due mila euro netti al mese, non è certamente semplice, soprattutto a fronte delle numerose novità da cui siamo investiti in questo periodo storico. Di seguito vedremo quali calcoli e situazioni considerare, per fare in modo che si possa raggiungere la cifra sperata.



Calcoli per ottenere una pensione da 2000 euro netti (mensili)

Prima di tutto, per poter percepire una pensione da 2000 euro netti al mese, occorre tenere ipotizzare il lordo annuo, considerando le aliquote Irpef e le detrazioni fiscali. Immaginiamo di avere un cedolino di 36.400€ annui, che equivale a circa 2.800€ (lordi al mese).



Anche se i conteggi – naturalmente – sono approssimativi, sappiamo che per ricevere un cedolino pensionistico avente due mila euro netti mensili, occorrerà avere un RAL di almeno 36 mila euro annui. Poi, entrano in gioco (per essere più specifici), altri due fattori estremamente importanti:

  1. Stipendi goduti fino a quel momento;
  2. Contributi versati fino a quel periodo di interesse.

Al giorno d’oggi, con la riforma pensionistica attuale, maggiori saranno i guadagni percepiti, più lunghi gli anni lavorati (per il principio del sistema contributivo), più alta sarà la possibilità di poter andare in pensione con un cedolino più elevato.



Va ricordato a tal proposito, che le pensioni di oggi seguono due principi:

  1. Sistema retributivo: vige fino al 31 dicembre del 1995, salvo che entro questa data i contribuenti abbiano già versato 18 anni di contributi. In quest’ultimo caso, il sistema retributivo sarà valido fino all’anno 2011.
  2. Sistema contributivo: viene applicato per i periodi dal 2011 in poi.

Nel calcoli del sistema retributivo va considerato un 2% annuo sulle retribuzioni percepite per ogni singolo periodo. In quello contributivo invece, si accantona una quota di coefficiente specifico, da destinare alla futura pensione.