Per andare in pensione INPS è possibile farlo in diversi metodi. Recentemente però, con l’arrivo del XXIII Rapporto annuale il Governo si è allarmato: il sistema previdenziale potrebbe rischiare di collassare a causa dei buchi finanziari significativi.
Provando a simulare l’uscita dal lavoro si noterà che il quadro cambia in base a diversi parametri. Ad esempio, al compimento dei 67 anni d’età è possibile maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia (che però non è l’unica soluzione), infatti vi sono le altre misure come la pensione anticipata.
Pensione INPS: l’allarme dall’ente
L’allarme su quando andare in pensione arriva dall’INPS, che crede che la media italiana pari a 64,2 anni, sia eccessiva e questo potrebbe creare degli squilibri all’intero sistema previdenziale. Il Governo ad esempio, starebbe pensando di eliminare le due misure che negli ultimi due anni hanno sostituito la Fornero.
Il Rapporto Annuale sostiene quanto segue:
Le previsioni Eurostat per l’Ue relative agli andamenti demografici fanno presagire un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti.
Il rischio più grosso è quello di non riuscire a sostenere nel lungo periodo l’intero sistema, in quanto le entrate finanziarie potrebbero essere inferiori alle uscite.
Una situazione già nota e presentata in diverse occasioni dall’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che spiegava come il rapporto tra pensionati e lavoratori in questo modo potesse arrivare a 1:1. Ciò comporterebbe – inevitabilmente – un crollo del sistema.
Addio alle misure
Il rapporto INPS implica delle scelte severe ma doverose, come ad esempio eliminare le misure che oggi permettono di uscire anticipatamente dal lavoro, come Quota 103 e Quota 41. Una annotazione importante in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, visto che manca poco alla manovra 2025.
Se l’abbattimento di questi fondi non dovesse essere sufficiente, il Governo potrebbe abrogare altre misure come ad esempio l’Opzione Donna (in scadenza a fine dicembre 2024).