Inps condannata a riconoscere la pensione di reversibilità ad un bambino figlio di una coppia Lgbt. La storica sentenza per le coppie gay è stata emanata dalla Corte d’Appello di Milano, secondo cui l’Istituto previdenziale deve garantire al bambino la pensione del padre anche se per la legge italiana questo rapporto non c’è. Il bimbo è nato con gestazione di supporto negli Stati Uniti nel 2010. A crescerlo due uomini. Uno dei due papà, dirigente d’azienda, è morto d’infarto all’età di 40 anni nel 2015. Per l’Inps la pensione di reversibilità al bambino non spettava in quanto il padre biologico è l’altro genitore, mentre quello morto è il cosiddetto “padre intenzionale” che la legge italiana ancora non riconosce.



La vicenda è stata ricostruita da Repubblica. Il bambino ora è il primo in Italia a cui l’Inps deve riconoscere la pensione di reversibilità per la morte del padre non biologico. La battaglia è stata portata avanti dall’avvocato Alexander Schuster, il quale ha raccontato che quando l’uomo è morto non aveva ancora riconosciuto in Italia il bambino.



INPS, PENSIONE REVERSIBILITÀ A FIGLIO COPPIA GAY

C’è stato quindi un lavoro burocratico e giuridico per far trascrivere nel 2017, quindi post mortem, il certificato di matrimonio americano della coppia e quello della nascita del bambino che negli Stati Uniti risultava con due papà. Nato da una madre surrogata e dall’amore dei suoi due papà, che si erano sposati negli Stati Uniti nel 2013 e vivevano a Milano. Dopo il riconoscimento è cominciata la battaglia per ottenere la reversibilità della pensione. È stata già ottenuta in altri casi dal coniuge sopravvissuto di coppie unite civilmente, ma non era mai accaduto ad un figlio “non biologico”. Si tratta quindi una sentenza storica con la quale la Corte d’Appello di Milano condanna l’Inps «a riconoscere a questa famiglia gli stessi diritti che riconosce ad ogni altra famiglia», come dichiarato dall’avvocato Alexander Schuster a Repubblica. Inoltre, ha ricordato che le famiglie arcobaleno non vivono solo le gioie e le emozioni della genitorialità, ma purtroppo anche i dolorosi conflitti di coppia e ad esempio pure i «drammi di una morte inattesa e prematura».

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