Le pensioni 2025 non saranno rosee così come qualcuno si aspettava. E in futuro con il passaggio completo al sistema contributivo la situazione non può che peggiorare. Dal fronte della “previdenza complementare” arrivano i primi dati decisamente negativi.

Al momento i cedolini pensionistici non garantirebbero un buon sostentamento, ma soprattutto non è una cifra adeguata ai costi della vita (e neanche l’aumento delle minime rasserenerebbe i contribuenti). E allora ciò che occorre è pianificare degli investimenti adeguati per un futuro più roseo.



Pensioni 2025: ancora lontani dal fondo integrativo

Le pensioni 2025 – ma anche i cedolini futuri – rappresentano un grande problema per il futuro dei giovani. Basandosi completamente sul sistema contributivo il rischio è quello di ritrovarsi un domani con delle “briciole”.

Il nostro Bel Paese è ancora distante dall’ottica di dover investire in strumenti finanziari utili ad aumentare il proprio potere d’acquisto. Nel lungo periodo si ritroverà ad una certa età dove lavorare sarà sempre più difficile, ed uscire prima significherebbe perdere ancora più soldi nel proprio cedolino previdenziale.



Da una recente analisi condotta dalla società Moneyfarm, l’adesione al fondo della pensione complementare è molto bassa: sul 41% dei cittadini italiani nati tra il ’65 e il ’94, soltanto il 26% ha deciso di accantonare una somma per la pensione integrativa.

Ma il problema si dilaga anche nelle giovani donne trentenni (ed entro massimo 39 anni), di cui soltanto il 17% di loro ha investito nelle pensioni complementari.

E tali categorie sono anche le più svantaggiate per via della discontinuità lavorativa (il più delle volte a causa dei mesi di gravidanza), e dunque con forti penalizzazioni nel calcolo della pensione per via del sistema contributivo.



Pensioni 2025, fino a 350 euro al mese persi

Chi rinuncia alle pensioni complementari potrebbe perdere una rendita integrativa fino a 350 euro al mese. Questa stima è stata calcolata su un versamento medio annuo di 1.775€ (appena 147€ al mese) maturando circa 9mila euro.

Tuttavia ci sono diverse possibilità per chiunque decidesse di personalizzare l’investimento (potendo aumentare o ridurre l’investimento mensile).

E chi invece è a conoscenza della potenzialità delle pensioni integrative ma ha difficoltà ad accantonare quei 100 o 200 euro mensili, potrebbe valutare di aderire alla complementare tramite il TFR (così da farlo a costo 0).