Le pensioni complementari può essere un’ottima soluzione per riuscire ad uscire dal lavoro con anticipo. In alcuni casi è possibile andare in stato di quiescenza a 64 anni di età a patto di aver versato 20 anni di contributi previdenziali e trovarsi nel regime contributivo.

La possibilità di poter uscire con anticipo viene garantita dal cumulo dei contributi previdenziali per la carriera lavorativa e dai fondi complementari (anche se ancora ci sono poche adesioni).



Come funziona le pensioni complementari e perché è importante

Le pensioni complementari è una forma di previdenza aggiuntiva che viene usata come risparmio tra i lavoratori privati. Si parla di risparmio perché da tempo il Governo ha introdotto nuovi fondi per far aderire a questa misura più lavoratori possibili e perché è possibile detrarre l’Irpef risparmiando nelle imposte da versare.



Un’altra possibilità è data dal TFR, che può essere convertito in rendita da utilizzare nel momento in cui si esce dal lavoro.

Con il nuovo emendamento si conferma la possibilità di poter cumulare le pensioni complementari ai fini di accedere al trattamento previdenziale ordinario. Naturalmente ci sono dei requisiti da rispettare: aver compiuto 64 anni, aver versato 20 anni di contributi INPS e assicurarsi che la cifra sia uguale a tre volte il trattamento minimo per gli uomini (2,8 per le donne).

I lavoratori coinvolti

Al momento i lavoratori che potrebbero godere dell’accumulo delle pensioni complementari sono pochi. Secondo alcune stime si tratta di privati che avrebbero maturato massimo 28 anni di contributi (appena otto in più rispetto al minimo previsto dalla misura).



La platea di beneficiari potrebbe allargarsi nel 2030, ma sia il Governo che la maggioranza sono consci del fatto che se la misura venisse permessa anche a chi si ritrova sia nel sistema retributivo che in quello contributivo il numero di lavoratori salirebbe almeno a 80mila.

Nell’attesa che venga ufficializzata la manovra di Bilancio 2025, è pur sempre possibile godere del silenzio assenso del TFR, una soluzione ideale con l’obiettivo di poter percepire almeno l’80% rispetto al proprio stipendio.