Dalle pensioni, fino allo scontro sui balneari, alle guerre nel mondo e alla riforma delle carceri, è un’intervista a tutto tondo quella rilasciata dal sottosegretario al Ministero dell’economia e della finanza Federico Freni per il quotidiano La Verità con tutti i contenuti chiave sui prossimi interventi in materia economica. Il punto di partenza è proprio quello dedicato al sistema pensionistico e provvidenziale, con la promessa che nei prossimi mesi verranno messe in campo “misure in grado di garantire una doverosa flessibilità in uscita e pensioni con importi dignitosi“.



Un piano già inserito – spiega ancora Freni – “nel programma di governo [grazie] a una riforma targata Lega” e che partirà dall’abbattere “il tabù del secondo pilastro: una quota del Tfr si potrebbe destinare obbligatoriamente alla previdenza complementare di categoria o ai fondi pensione aperti”. Così facendo l’idea del terzo in comando nel dicastero economico è che si riuscirà – da un lato – “a garantire assegni pensionistici adeguati ai sacrifici fatti durante l’età lavorativa” e – dall’altro – a dare “respiro all’intero sistema pensionistico sul fronte della sostenibilità” con il triplice effetto di rilanciare “gli investimenti e il mercato dei capitali”.



Federico Freni sulle guerre nel mondo, sul Green deal e sulle carceri

Lasciando poi da parte il tema – certamente fondamentale, specie per i giovani – delle pensioni, Federico Freni passa poi alla tanto discussa questione dei balneari promettendo che verrà affrontata “con il buonsenso” e senza permettere ad “un tratto di penna [di] cancellare i diritti dei concessionari”. L’idea è quella di trovare “soluzioni (..) all’interno di un dialogo, franco e responsabile con l’Europa” per giungere a “regole chiare e uguali per tutti“, prevedendo anche “indennizzi [per] gli uscenti”.



Altro tema importante per Freni è quello che riguarda il cosiddetto Green deal che – a suo avviso – deve essere affrontato senza “distruggere la nostra manifattura in nome di una tempistica insostenibile”: per farlo si potrebbe partire dal piantare “un milione di alberi nelle nostre città” senza lasciare che “l’Europa [si trasformi] nella patria delle cavallette e del vino sintetico”.

Dal verde – infine – il sottosegretario al Mef passa al grigio: da un lato quello delle carceri, difendendo la riforma di Nordio e ricordando che non si può “prescindere dalla certezza della pena e allo stesso tempo dal rispetto dei diritti dei detenuti“; e dall’altro il grigio della desolazione di Gaza su cui Freni sottolinea che l’obiettivo dell’Italia, “insieme agli alleati europei ed atlantici, è evitare una escalation e limitare le aggressività verso qualsiasi popolazione civile”.